La progettazione di un nuovo generatore riduce il costo dell’energia delle maree
Se vogliamo riuscire a plasmare un futuro sostenibile, dobbiamo sviluppare più fonti di energia pulita. La generazione di elettricità sfruttando le maree rappresenta una prospettiva appetibile, poiché è ecologica e prevedibile. Il progetto TIPA, supportato dall’UE, ha elaborato una tecnologia completamente sommersa e pertanto priva di impatto visivo sul paesaggio, a differenza di quanto accade per altre fonti di energia, come sole e vento. Il prototipo del generatore è stato inizialmente collaudato sulla terraferma, presso un centro di prova dell’Università di Aachen in Germania, prima della verifica sottomarina condotta dal principale partner del progetto Nova Innovation presso il sito scozzese di Babcock’s Rosyth. «Non si tratta più di capire se l’energia delle maree possa funzionare, perché è già una realtà. Dobbiamo piuttosto chiederci quanto rapidamente possiamo ridurre i costi per diffonderne l’impiego su larga scala», afferma Seumas MacKenzie, responsabile del progetto TIPA.
Presa di potenza
Con l’aiuto delle tecniche di modellizzazione, il gruppo responsabile di TIPA ha progettato e costruito un nuovo generatore capace di convertire il movimento delle maree in elettricità. Questo nuovo generatore a trasmissione diretta con presa di potenza (p.d.p.) che non necessita di una scatola del cambio, è in grado di raggiungere un’affidabilità e un’efficienza elevate, a fronte di una manutenzione ridotta del sistema. L’analisi tradizionale dei dati sul ciclo di vita dei sistemi concepiti per durare decenni richiede anni. Per velocizzare il processo, il gruppo di ricerca ha creato un programma di collaudo accelerato, che obbliga il sistema a invecchiare prima del dovuto, sottoponendolo a condizioni più intensive, alterando ad esempio stress, sforzi, temperature, tensioni, frequenza delle vibrazioni e pressione. L’esame della risposta della p.d.p. ha permesso al gruppo di elaborare previsioni sulla probabile durata di servizio e sulle esigenze di manutenzione della p.d.p. stessa. Il progetto si era prefissato l’obiettivo di ridurre il costo della produzione di energia basata sulle maree del 20 %, ma in realtà l’analisi dell’Università di Edimburgo ha appurato che il nuovo generatore ha conseguito un risparmio del 29 %. «Siamo entusiasti di essere riusciti a superare gli obiettivi e a ridurre i costi più velocemente del previsto. Ciò significa che il costo dell’energia delle maree è stato abbattuto, rendendo questa fonte più competitiva e capace di sostituirsi a combustibili fossili e nucleare sul lungo periodo», prosegue MacKenzie.
Entrare nel mix
L’energia delle maree promette bene come componente di un mix di energie rinnovabili europeo in grado di soppiantare i combustibili fossili. In aggiunta alle approfondite verifiche svolte nell’ambito del progetto, l’affidabilità della tecnologia p.d.p. è stata testata in maniera indipendente dall’organizzazione www.woodplc.com (Wood). Riducendo i costi, l’innovazione introdotta dal progetto TIPA accelera la competitività dell’energia delle maree sul mercato. «Osservare questa tecnologia mentre compie progressi reali è straordinario. Per vincere la sfida del cambiamento climatico e raggiungere la neutralità in termini di emissioni di carbonio, dobbiamo poter accedere a una suite completa di tecnologie rinnovabili e abbiamo bisogno di inserire l’energia delle maree in quel mix», conclude MacKenzie. Poiché TIPA rappresenta una tappa fondamentale nella tabella di marcia per lo sviluppo della tecnologia di Nova, le conclusioni tratte dal progetto sono già state applicate agli altri progetti Nova finanziati dall’UE: D2T2 ed EnFAIT. Secondo le previsioni di MacKenzie, nei prossimi decenni la tecnologia TIPA potrebbe essere utilizzata in decine di migliaia di turbine sparse in tutto il mondo.
Parole chiave
TIPA, energia delle maree, neutralità carbonica, rinnovabile, combustibili fossili, elettricità, generatore, sostenibile