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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Progetto del mese: Relazione tra caffeina e metabolismo del grasso bruno

Il primo studio sull’uomo per dimostrare che qualcosa come una tazza di caffè possa avere un effetto diretto sulle funzioni del nostro grasso bruno è stato condotto con il parziale contributo dell’UE. La dott.ssa Ksenija Velickovic, borsista di CASCADE, è stata membro del team le cui scoperte potrebbero avere importanti implicazioni alla luce dei crescenti livelli di obesità. Il metabolismo del grasso bruno potrebbe potenzialmente essere la chiave per trovare una soluzione alla crescente epidemia di diabete.

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I ricercatori hanno combinato modelli in vitro e in vivo per esaminare se la caffeina potrebbe stimolare le cellule del grasso bruno. A tale scopo, hanno usato cellule staminali murine e umane, che sono in grado di generare cellule adipose sia bianche che brune. Hanno scoperto che le cellule trattate con caffeina aumentavano il loro tasso di metabolismo e acquisivano le caratteristiche delle cellule del grasso bruno. I ricercatori hanno poi proseguito con uno studio sull’uomo reclutando volontari che bevessero caffè o acqua e hanno misurato i cambiamenti di temperatura del grasso bruno. Pertanto, con diversi modelli hanno fornito nuove prove del fatto che la caffeina e una bevanda al caffè possano favorire la funzione del grasso bruno. Il passaggio successivo è quello di esaminare ulteriormente quali ingredienti del caffè siano responsabili dell’attivazione del grasso bruno. Una volta confermato questo, il team approfondirà se la caffeina potrebbe avere un effetto benefico su altri disturbi metabolici, diabete e ipertensione in particolare. «Questo è il primo studio sugli esseri umani a dimostrare che una delle bevande più famose al mondo può avere un effetto diretto sulla funzione del grasso bruno e potrebbe persino aiutare a combattere l’obesità. I nostri risultati suggeriscono che oltre al freddo come principale stimolo fisiologico, il grasso bruno può bruciare calorie a causa di cambiamenti nella composizione delle sostanze nutritive. Ciò potrebbe portare alla riduzione del grasso bianco nel corpo, che è associato a effetti dannosi sulla salute. Le potenziali implicazioni dei nostri risultati potrebbero avere un impatto sull’industria farmaceutica, che è alla ricerca di modelli nuovi e convalidati per il trattamento dell’obesità e dei disturbi correlati». Dott.ssa Ksenija Velickovic, borsista postdottorato di EU-CASCADE Marie Skłodowska-Curie, School of Medicine, Nottingham, Regno Unito Se sei interessato a far apparire il tuo progetto nella rubrica «Progetto del mese» in un prossimo numero, inviaci un’e-mail a editorial@cordis.europa.eu e spiegaci il perché!

Paesi

Regno Unito

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