Misure semplici ed efficaci per una maggiore efficienza delle risorse nella filiera alimentare
Un progetto finanziato dall'UE ha dimostrato che è possibile ridurre di oltre il 40 % il consumo di acqua nella frutticoltura, pur mantenendo la stessa resa e qualità. Questo è stato il risultato principale della prima prova sul campo del progetto RESFOOD sulla crescita di more in coltivazioni fuori suolo. L'innovazione offre vantaggi economici per i produttori, che potranno ridurre l'uso di fertilizzanti e agenti di controllo biologico. Dal punto di vista ambientale, il progetto RESFOOD, avviato a novembre 2012, si propone di ottenere una migliore gestione delle acque nella trasformazione degli alimenti. Invece di essere scaricata dopo il primo utilizzo, l'acqua viene riutilizzata: una semplice misura che potrebbe eventualmente far risparmiare fino al 50 - 80 % di acqua ed energia all'industria alimentare. È importante sottolineare che il progetto RESFOOD non affronta soltanto l'efficienza delle risorse in agricoltura, ma anche questioni pertinenti attraverso tutta la catena alimentare, tra cui il raggiungimento di una produzione alimentare più sicura, il riciclaggio e il riutilizzo. Molte risorse naturali - come i minerali, l'acqua, il suolo, la biomassa, la terra e l'energia - sono utilizzate per coltivare e trasformare prodotti alimentari in maniera altamente inefficiente. Questo può essere dovuto a una mancanza di soluzioni tecnologiche e conoscenze, assieme alle incertezze legate alla salute e alla sicurezza. Un'altra sfida importante nella gestione della filiera alimentare è la grande quantità di cibo sprecato. Attraverso un'attenta analisi di questi aspetti, il progetto RESFOOD svilupperà metodologie e tecnologie innovative - come la riuscita prova sul campo sulla mora - che favoriranno il riutilizzo di nutrienti, energia, acqua e biomasse, e massimizzeranno la produttività delle risorse. Il concetto di efficienza delle risorse RESFOOD si basa su un approccio a cascata. Le soluzioni più efficienti con il minimo sforzo richiesto - come ad esempio il riutilizzo diretto di acqua e biomassa - devono essere la priorità, seguite da soluzioni più complesse come il recupero di prodotti utili e di energia dall'acqua ed il recupero di materiale prezioso dalla biomassa alimentare di scarto. "Diversi componenti preziosi possono essere estratti dai prodotti affluenti del settore agro-alimentare prima che vadano a costituire mangimi o bio-energia", dice Maarten Uyttebroek di VITO, a capo del pacchetto di lavoro sulla biomassa del progetto. "Questi componenti possono essere utilizzati in diverse fasi della catena alimentare o in altri settori, come ad esempio i prodotti farmaceutici e cosmetici. Riusciremo quindi a utilizzare le risorse in maniera più efficiente". Ridurre i rischi per la salute e la sicurezza mitigando i focolai di tossinfezione alimentare è un altra grande preoccupazione. A tal fine, saranno sviluppati nuovi metodi per migliorare la disinfezione delle verdure, riducendo così la quantità di acqua utilizzata nei processi tradizionali di clorurazione. Saranno inoltre sviluppate nuove tecnologie per rilevare la contaminazione al più presto possibile nella catena alimentare. Il risultato finale del progetto RESFOOD consisterà in soluzioni economiche, pratiche e convenienti per l'intero settore della produzione e trasformazione alimentare. Le nuove tecnologie offerte aiuteranno a stimolare nuovi mercati e a creare nuove opportunità per le imprese. Il progetto riceverà un totale di 4 335 900 euro di finanziamenti dall'UE e dovrebbe conclucersi a ottobre 2015.Per maggiori informazioni, visitare: RESFOOD http://www.resfood.eu/web/ Scheda informativa del progetto
Paesi
Paesi Bassi