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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Scienziati usano una tecnica basata sul DNA per distinguere le sardine dagli sgombri

Riuscire a distinguere le sardine dagli sgombri è diventato un po' più facile. Alcuni ricercatori in Spagna hanno usato tecniche di identificazione forensi delle specie tramite il DNA (acido deossiribonucleico) mitocondriale per distinguere i pesci, a prescindere dal fatto che...

Riuscire a distinguere le sardine dagli sgombri è diventato un po' più facile. Alcuni ricercatori in Spagna hanno usato tecniche di identificazione forensi delle specie tramite il DNA (acido deossiribonucleico) mitocondriale per distinguere i pesci, a prescindere dal fatto che siano lavorati o in scatola. Questa tecnica aiuterà gli esperti a monitorare meglio lo sfruttamento delle risorse di pesce. Lo studio è stato in parte sostenuto da un contributo del Fondo europeo per la pesca (FEP). Il FEP contribuisce alla realizzazione degli obiettivi della Politica comune della pesca (PCP), che mirano alla protezione e all'uso sostenibile delle risorse marine. Il modo migliore di distinguere le specie consiste nell'ottenere il DNA dai mitocondri (organuli della cellula). Secondo gli esperti il citocromo b, uno dei componenti del DNA, è un marcatore genetico che fornisce agli scienziati i mezzi per determinare la relazione tra generi e famiglie. Gli scienziati forensi, per esempio, usano il citocromo b per identificare animali, come per esempio gatti, presenti sulla scena di un crimine. I ricercatori dell'Associazione nazionale dei produttori di pesce e crostacei in scatola (ANAFACO-CECOPESCA) hanno deciso di usare questa tecnica per identificare geneticamente piccole specie pelagiche e, in questo caso, le sardine e gli sgombri. "Questi strumenti molecolari rappresentano un grande passo avanti per il settore poiché permettono di controllare e tracciare le importazioni di pescato e assicurano che esse siano etichettate correttamente," si legge in una citazione riportata da SINC di Montserrat Espiñeira, biologa dell'ANFACO-CECOPESCCA e ricercatrice principale dello studio. Grazie a questo metodo, i ricercatori hanno identificato oltre 20 specie del gruppo della sardina, tra cui la Sardina, la Clupea e l'Ilisha, e molte specie di sgombro come il Caranx, il Mullus e il Trachurus di vari posti in tutto il mondo. Dopo aver raccolto un campione di DNA mitocondriale del pesce, i ricercatori hanno amplificato un frammento di citocromo b e quindi hanno condotto un'analisi filogenetica (legata o basata sullo sviluppo evolutivo o sulla storia) ottenendo un "sequenziamento nucleotidico informativo dal punto di vista forense (FINS)," spiegano. La ricerca sulle sardine è stata pubblicata sulla rivista European Food Research and Technology mentre lo studio sugli sgombri è stato presentato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Adesso è in programma l'analisi delle distinte proprietà organolettiche, microbiologiche, fisico-chimiche e nutrizionali delle specie già esaminate. I ricercatori vogliono inoltre determinare se i consumatori sarebbero interessati in specie attualmente non sfruttate. "L'obiettivo finale è quello di migliorare la gestione delle risorse della pesca e di assicurare che siano sfruttate in modo sostenibile," dice la Espiñeira. I ricercatori stanno inoltre lavorando per rendere possibili metodi di identificazione molecolare per facilitare e accelerare la distinzione delle specie di pesce pelagico piccolo più preziose dal punto di vista commerciale, l'acciuga europea (Engraulis encrasicolus), la sardina europea (Sardina pilchardus) e le principali specie di sgombro (Trachurus trachurus), in meno di tre ore.Per maggiori informazioni, visitare: European Food Research and Technology: http://www.springerlink.com/content/100491/ Journal of Agricultural and Food Chemistry: http://pubs.acs.org/journal/jafcau Associazione nazionale dei produttori di pesce e crostacei in scatola (ANFACO-CECOPESCA): http://www.anfaco.es/webs/webAnfaco/portales/anfaco/

Paesi

Spagna

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