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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Le prime stelle dell'universo: delle trottole straordinariamente veloci

Usando i dati provenienti dal Very Large Telescope (VLT) dell'Osservatorio europeo meridionale (ESO), astronomi hanno individuato i resti di alcune delle prime stelle dell'Universo nella Via Lattea. La nube di gas che è rimasta quando le stelle sono esplose miliardi di anni fa...

Usando i dati provenienti dal Very Large Telescope (VLT) dell'Osservatorio europeo meridionale (ESO), astronomi hanno individuato i resti di alcune delle prime stelle dell'Universo nella Via Lattea. La nube di gas che è rimasta quando le stelle sono esplose miliardi di anni fa contiene elementi in proporzioni diverse rispetto a quelle che si trovano nelle nuove stelle, e ciò getta nuova luce sugli "anelli mancanti" tra il Big Bang e l'universo di oggi. Persino con i più potenti telescopi non è possibile osservare direttamente queste stelle. Esse sono talmente vecchie che solo quelle più massive, con una massa di otto o più volte quella del nostro sole, avrebbero avuto il tempo di morire e inquinare il gas da cui si erano formate con elementi più pesanti dell'elio. Queste stelle hanno vissuto velocemente e sono morte giovani, dopo non più di 30 milioni di anni. "Noi crediamo che le prime generazioni di stelle massive ruotavano molto velocemente, ecco perché le abbiamo chiamate spinstar", spiega Cristina Chiappini dell'Istituto Leibniz di astrofisica Potsdam (AIP) in Germania e dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) in Italia, che ha guidato lo studio pubblicato nella rivista Nature. La dott.ssa Chiappini e i suoi colleghi hanno trovato i resti di queste stelle nel più antico ammasso globulare conosciuto nella nostra galassia, il NGC 6522 vecchio 12 miliardi di anni che probabilmente ha assistito alle prime fasi della dispersione di elementi pesanti in tutto l'universo. Il professor Georges Meynet, dell'Università di Ginevra in Svizzera, spiega che è come tentare di "svelare il carattere di un cuoco a partire dal sapore dei suoi piatti". I ricercatori hanno scoperto otto stelle antiche con livelli stranamente alti di elementi rari come l'ittrio e lo stronzio. Essi hanno inoltre calcolato che le stelle avrebbero ruotato con una velocità superficiale di 1,8 milioni di chilometri all'ora. Per fare un confronto, le stelle massive nella Via Lattea normalmente ruotano a circa 360.000 chilometri all'ora. Questa alta velocità di rotazione provocherebbe la sovrapposizione tra strati interni ed esterni di gas delle stelle, che altrimenti non si mischierebbero. La risultante sequenza di reazioni nucleari genererebbe del neon radioattivo, che a sua volta emetterebbe neutroni che si scontrerebbero con il ferro e altri atomi pesanti per creare lo stronzio e l'ittrio. Dopo la morte delle spinstar, questi elementi si sono diretti verso nuove nubi in cui si formano le stelle e, alla fine, nelle stelle di NGC 6522. Queste scoperte suggeriscono che le stelle simili a trottole veloci potrebbero aver cambiato il volto dell'Universo in modo drammatico. Ad esempio, la loro rotazione veloce le potrebbe aver portate a creare e disperdere elementi pesanti in tutto l'Universo molto prima di quanto finora si riteneva. Questo potrebbe aver portato anche a un numero maggiore del previsto di lampi di raggi gamma, le più potenti esplosioni note nell'Universo. Tuttavia, "scenari alternativi non possono essere scartati, ma noi mostriamo che se le prime generazioni di stelle massive erano spinstar, questo offrirebbe una spiegazione molto elegante a questo mistero!", dice Cristina Chiappini. Perciò Urs Frischknecht, uno studente di dottorato all'Università di Basilea in Svizzera, sta attualmente lavorando su ulteriori verifiche dello scenario proposto.Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Leibniz di astrofisica Potsdam: http://www.aip.de/en Nature: http://www.nature.com/nature/index.html

Paesi

Brasile, Svizzera, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito

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