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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Uno studio dell'UE dimostra che i bambini stanno bene

Genitori non abbiate paura, i rischi che i giovani corrono su Internet non sono poi così grandi, è quanto dimostra una nuova ricerca finanziata dall'UE. I risultati sono un prodotto del sondaggio EU Kids Online, che mette in luce due questioni fondamentali: in primo luogo, sol...

Genitori non abbiate paura, i rischi che i giovani corrono su Internet non sono poi così grandi, è quanto dimostra una nuova ricerca finanziata dall'UE. I risultati sono un prodotto del sondaggio EU Kids Online, che mette in luce due questioni fondamentali: in primo luogo, solo una piccola minoranza di giovani hanno problemi su Internet e in secondo luogo, solo una frazione di questo gruppo ha avuto di conseguenza influenze negative. Lo studio è stato finanziato nell'ambito del Programma Safer Internet che promuove un uso più sicuro di Internet per bambini e giovani e la lotta contro i contenuti e i comportamenti illegali o nocivi. Una rete di ricerca ha condotto il sondaggio EU Kids Online in 25 nazioni europee, mettendo in luce gli usi, le attività, i rischi e la sicurezza dell'esperienza dei bambini con Internet. La rete è formata da esperti ed è coordinata dalla London School of Economics nel Regno Unito. I risultati mostrano che i genitori e i bambini hanno una relazione più armoniosa quando si tratta di gestire l'uso di Internet rispetto a quello della televisione. È necessario però far presente che circa il 50% dei genitori i cui figli hanno avuto problemi online non erano a conoscenza delle difficoltà che avevano incontrato i loro figli. Un totale di 25.140 utenti tra i 9 e i 16 anni e i loro genitori hanno partecipato allo studio che si è svolto tra maggio e agosto 2010. Durante questo periodo i volontari sono stati sottoposti a test nelle loro case. I ricercatori hanno scoperto che il 93% degli utenti di età compresa tra i 9 e i 16 anni si collegano a Internet almeno una volta alla settimana e il 60% è online ogni giorno o per la maggior parte della settimana. Passano circa 90 minuti al giorno navigando su Internet. Circa la metà afferma di trovare più facile essere "se stessi" online, ma di avere difficoltà quando si trova in un ambiente "faccia a faccia". Sono per lo più ragazzi e bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico a descriversi in questo modo. I bambini danesi e svedesi sono quelli che cominciano a usare Internet più presto (a 7 anni), seguiti dai bambini dei paesi nord europei che cominciano all'età di 8 anni e dai bambini francesi, 9 anni. La ricerca mostra inoltre che l'87% dei giovani europei naviga su Internet da casa, il 63% da scuola, il 53% con amici e il 42% con altri membri della famiglia. Quasi il 50% preferisce usare Internet nell'intimità della propria camera, mentre il 39% preferisce uno spazio comune. I dati mostrano che la maggior parte dei giovani partecipa a social network, come Facebook, e che tale attività si intensifica con l'aumentare dell'età. L'81% dei ragazzi di 15-16 anni ha un profilo in un social network, contro il 59% dei ragazzi di 9-16 anni e il 26% dei bambini di 9-10 anni. Quasi un quarto dei profili sono pubblici e sono più spesso le ragazze a mantenere privati i profili. La maggior parte dei ragazzi comunica con persone che conosce o con amici di amici. I risultati rivelano che un bambino su quattro comunica con estranei attraverso giochi, chat o mondi virtuali. Per quanto riguarda i due maggiori problemi collegati a Internet che interessano i bambini, gli esperti indicano l'uso eccessivo di Internet e l'accesso da parte dei giovani a contenuti non appropriati. I risultati mostrano che il 21% dei ragazzi di 11-16 anni si trova di fronte a contenuti non appropriati. Un'analisi mostra che il 12% del contenuto inappropriato è legato a messaggi di odio diretti contro gruppi specifici; il 10% è pro anoressia nervosa; il 7% incoraggia l'automutilazione; il 7% incoraggia l'assunzione di droghe e il 5% riguarda il suicidio. Lo Stato Membro dell'UE ad avere meno problemi con i contenuti non appropriati è la Francia con appena il 14% dei propri giovani coinvolti contro il 21% di tutti i giovani europei e il 43% dei giovani provenienti da Repubblica Ceca e Norvegia. I dati indicano che il 23% dei ragazzi di 11-16 anni che vanno incontro a esperienze negative hanno problemi di insonnia, difficoltà a scuola e trascurano gli amici. Gli esperti dicono che i bambini più colpiti da problemi online sono una piccola minoranza del 12%. Lo studio sottolinea inoltre come gli insegnanti possono avere un ruolo fondamentale di sostegno, in particolare riguardo gli adolescenti più grandi e i bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico. Il sondaggio è stato condotto in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Repubblica ceca Turchia e Ungheria.Per maggiori informazioni, visitare: London School of Economics and Political Science (LSE): http://www2.lse.ac.uk/home.aspx Safer Internet Programme: http://ec.europa.eu/information_society/activities/sip/index_en.htm CNRS Délégation Paris-Michel Ange: http://www.cnrs.fr/paris-michel-ange/ Per scaricare i risultati del sondaggio EU Kids Online, fare clic: qui

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