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Scienziati UE allo studio del vulcano Merapi in Indonesia

Un team di scienziati finanziati dall'Unione europea è impegnato a studiare il vulcano Merapi, in Indonesia, che ha ripreso ad eruttare il 26 ottobre, causando la morte di 30 persone. Oltre a monitorare l'eruzione, il team sta valutando le iniziative intraprese per proteggere ...

Un team di scienziati finanziati dall'Unione europea è impegnato a studiare il vulcano Merapi, in Indonesia, che ha ripreso ad eruttare il 26 ottobre, causando la morte di 30 persone. Oltre a monitorare l'eruzione, il team sta valutando le iniziative intraprese per proteggere la popolazione a livello regionale e analizzando l'impatto dell'attività vulcanica sull'economia locale e sulle comunità. Gli scienziati partecipano al progetto MIA-VITA ("Mitigate and assess risk from volcanic impact on terrain and human activities"), che ha ricevuto 3,5 milioni di euro in riferimento al tema Ambiente del Settimo programma quadro (7° PQ). Sono circa 500 milioni le persone che, in tutto il mondo, sono esposte a rischi connessi con i vulcani: tutelarle è un compito arduo, anche nei paesi più ricchi. I paesi in via di sviluppo, naturalmente, hanno particolari difficoltà a proteggere la popolazione. Alla base di queste difficoltà potrebbero esserci alcune carenze a livello scientifico e finanziario che non consentono alle autorità di monitorare sufficientemente i vulcani attivi. Molte persone decidono di vivere sulle pendici dei vulcani, attratte da prezzi modici e fertilità del terreno. Se le eruzioni del vulcano sono molto rare, sia le autorità che i cittadini finiscono col sottovalutare il rischio. Il progetto MIA-VITA sta sviluppando una serie di strumenti e metodologie integrati utili ai paesi in via di sviluppo per ridurre i rischi associati ai vulcani. Gli strumenti di protezione messi a punto sono stati sviluppati sulla base delle mappature del rischio e degli scenari dei possibili impatti. Tra le altre priorità del progetto figura la gestione delle crisi: l'obiettivo è creare sistemi di monitoraggio e preallarme da affiancare a reti di comunicazione sicure. Il progetto mira infine a ridurre la vulnerabilità della popolazione locale e aiutarla nel recupero post-eruzione. I partner del progetto stanno concentrando la propria attenzione su sei vulcani, selezionati in quanto associati a diversi rischi e potrebbero eruttare durante il progetto. Inoltre, le dinamiche socio-economiche e le pratiche di protezione civile differiscono da un vulcano all'altro. Il Merapi ("Montagna di fuoco" in indonesiano) é uno dei vulcani più attivi dell'Indonesia, caratterizzato da eruzioni a cadenza piuttosto regolare (dai due ai quattro anni). Nelle vicinanze del vulcano vive mezzo milione di persone: sono esposte a colate piroclastiche (ovvero ai gas ad alta temperatura, alle ceneri e alle rocce che scendono lungo i fianchi di un vulcano), lahar (colate di fango ad alta velocità) e alla caduta di cenere e rocce. L'ultima eruzione del Merapi risaliva al 2006, mentre i segnali di un'imminente eruzione hanno iniziato a manifestarsi qualche settimana fa, quando la strumentazione ha rilevato attività sismica e un rigonfiamento del terreno e le pareti del vulcano si sono espanse verso l'esterno. L'indonesiano Centre for Volcanology and Geological Hazard Mitigation (CVGHM) è uno dei partner del progetto e ha coordinato le manovre di evacuazione quando è stato chiaro che l'eruzione era ormai questione di ore. I membri francesi e britannici del team MIA-VITA raggiungeranno i partner indonesiani nei prossimi giorni. Gli scienziati lavoreranno per integrare le informazioni rilevate dalle strumentazioni remote sui satelliti con i segnali della strumentazione a terra. Quando diminuirà l'attività vulcanica, il consorzio MIA-VITA dare il via a un lavoro di valutazione delle misure di protezione civile adottate prima e durante l'eruzione e analizzerà l'impatto del vulcano su agricoltura, edifici e infrastrutture. Le scienze sociali hanno un ruolo primario nel progetto MIA-VITA: lo scopo è comprendere in che modo la popolazione locale percepisce i rischi associati al vulcano a come valuta le decisioni delle autorità. Una questione particolarmente di rilievo a Merapi, dove in molti hanno ignorato l'ordine di evacuazione delle autorità e alcuni hanno poi perso la vita durante l'eruzione. Le eruzioni vulcaniche non sono l'unico fenomeno naturale ad aver colpito l'Indonesia negli ultimi anni; lo tsunami che spazzò le Isole Mentawai e la costa occidentale di Sumatra causò centinaia di morti e distrusse le abitazioni di migliaia di persone. La Commissione europea ha stanziato 1,5 milioni di euro in aiuti umanitari per i sopravvissuti di entrambi questi eventi.

Paesi

Indonesia

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