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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Relazione del CCR: i fenomeni meteorologici estremi non influiranno sui raccolti

Secondo la Commissione europea la produzione di cereali del 2010 dovrebbe avere valori analoghi ai valori medi registrati a partire dal 2005. Una relazione stilata dal Centro comune di ricerca (CCR), infatti, prevede un aumento della quantità raccolta per ettaro del 5% rispett...

Secondo la Commissione europea la produzione di cereali del 2010 dovrebbe avere valori analoghi ai valori medi registrati a partire dal 2005. Una relazione stilata dal Centro comune di ricerca (CCR), infatti, prevede un aumento della quantità raccolta per ettaro del 5% rispetto alla media e una riduzione delle aree coltivate complessive. Dall'inizio dell'anno, l'Europa è stata interessata da alcuni fenomeni atmosferici estremi, come inondazioni e siccità. Nella sua relazione, il CCR evidenzia però che i raccolti eccezionali che hanno caratterizzato alcune aree dell'UE hanno controbilanciato gli effetti delle condizioni avverse che hanno pregiudicato la produzione agricola in altre regioni. Nel dicembre 2009, sull'Europa si è abbattuta un'ondata di freddo. Questo fenomeno, accanto alle temperature molto rigide registrare anche nel primo trimestre del 2010, ha costretto gli agricoltori a ritardare l'inizio della stagione. Al contempo, Belgio, Repubblica Ceca, la parte settentrionale della Germania, Grecia, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, le regioni orientali della Polonia e il Regno Unito hanno avuto una primavera e un inizio estate caratterizzati da precipitazioni estremamente scarse. Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, nei mesi primaverili, sono invece state colpite da forti inondazioni. Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi sono stati interessati da temperature molto elevate accompagnate, nei mesi di giugno e luglio, da esigue precipitazioni. IL CCR ha utilizzato un sistema per la previsione dei raccolti davvero innovativo che ha consentito di stimare i risultati dei principali raccolti europei. Sulla base dei dati elaborati, le previsioni per i raccolti per i cereali (inclusi frumento, orzo e mais) si attestano a 5,1 tonnellate per ettaro: una crescita pari allo 0,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e pari al 5% rispetto alle media del quinquennio precedente. Secondo le stime, i terreni coltivati a cereali all'interno dell'Unione europea sono diminuiti del 3% rispetto all'anno scorso. A partire dal 2005, tutti e 27 gli Stati membri hanno fatto registrare un aumento dei raccolti. Per quanto concerne i cereali, la crescita più alta ha interessato il granturco (+7,7%), subito seguito dall'orzo (+ 4,4%), dal grano tenero (+1,7%) e dal grano duro (+0,3%). Per quanto riguarda gli altri raccolti, la crescita più significativa del gruppo ha interessato il girasole (+7,2%), seguito da patate (+6,9%) e barbabietola da zucchero (+2,3%). I raccolti dei semi di colza, invece, hanno subito una diminuzione del 2,4%. Nella relazione si prevede inoltre che i raccolti di grano tenero supereranno la media del quinquennio precedente. Ciononostante, i raccolti di due dei maggiori produttori europei, provenienti da Germania e Francia, sono stati inferiori al 2009. A questo proposito, è da sottolineare che le temperature sopra la media e la siccità delle ultime settimane hanno ulteriormente compromesso i raccolti. È invece probabile che gli agricoltori spagnoli assistano a una considerevole riduzione (16%) dei raccolti di grano duro a causa delle eccessive precipitazioni che hanno interessato l'Andalusia durante i mesi invernali. I raccolti di grano duro degli agricoltori italiani, i maggiori produttori di questo cereale, saranno analoghi a quelli ottenuti dai colleghi francesi. La relazione sottolinea inoltre come siccità e temperature elevate non abbiano avuto effetti significativi sui raccolti di orzo invernale. I raccolti di Germania e Francia rientreranno probabilmente nei valori medi del quinquennio precedente, ma faranno registrare una diminuzione del 4% rispetto ai valori del 2009. Secondo le stime, la Spagna, che produce circa il 25% dell'orzo primaverile totale, farà invece registrare una crescita del 15% rispetto alla media quinquennale. La relazione afferma inoltre che, sebbene sia probabile che i raccolti di cereali comunitari raggiungano anche quest'anno i valori medi, le temperature molto elevate e la scarsità delle precipitazioni potrebbero influire notevolmente sui raccolti dei mesi invernali in Russia. La Russia, alla luce degli incendi che hanno recentemente devastato il paese, ha imposto un blocco delle esportazioni per il periodo 15 agoto-31 dicembre 2010 per frumento, granturco, mais, segale e fecola. Il paese è il quarto maggiore esportatore di frumento a livello mondiale.

Paesi

Belgio, Cechia, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Regno Unito

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