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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Scienziati scoprono polvere cometaria nella neve antartica

Un'équipe di ricercatori finanziata dall'Unione europea ha fatto una scoperta unica al mondo: ha infatti rinvenuto un nuovo gruppo di particelle extraterrestri nella regione centrale dell'Antartide. Il lavoro è in realtà il risultato del progetto ORIGINS ("Elucidating the orig...

Un'équipe di ricercatori finanziata dall'Unione europea ha fatto una scoperta unica al mondo: ha infatti rinvenuto un nuovo gruppo di particelle extraterrestri nella regione centrale dell'Antartide. Il lavoro è in realtà il risultato del progetto ORIGINS ("Elucidating the origins of Solar System(s): anatomy of primitive meteorites"), che ha ricevuto 2,6 milioni di euro in riferimento al programma Marie Curie del Sesto programma quadro (6° PQ) dell'Unione europea. L'obiettivo del progetto è consolidare le conoscenze delle origini del nostro sistema planetario e di quelli exoplanetari. I risultati di questo recente studio sono stati pubblicati sulla rivista Science. A scoprire i micrometeoriti nella neve sono stati i ricercatori del Centre de spectrométrie nucléaire et de spectrométrie de masse (CSNSM) in Francia, che fa parte dell'Istituto nazionale di fisica nucleare e delle particelle (a sua volta appartenente al Centro nazionale francese della ricerca scientifica, CNRS). Utilizzando il microscopio elettronico a trasmissione (TEC), il team del CSNSM ha scoperto che i micrometeoriti rinvenuti, dallo straordinario stato di conservazione, sono composti da materia organica contenente piccoli assemblaggi di materiali provenienti dalle più fredde e remote regioni del sistema solare. I ricercatori, che beneficiano del supporto logistico dell'Istituto polare Paul-Émile Victor (IPEV, Francia) e del Programma Nazionale Ricerche in Antartide (PRNA, Italia), hanno scoperto queste particelle negli strati di neve più pulita posti a circa a quattro metri di profondità. Le ricerche sono state effettuate in prossimità della base scientifica italo-francese Concordia, che si trova nel Dome C della regione centrale del continente antartico. Secondo gli scienziati, questi micrometeoriti (che misurano appena 0,1 mm) sarebbero unici al mondo. Nessun laboratorio, infatti, sarebbe in possesso di materiale analogo: i due granuli di polvere si sono rivelati particolarmente ricchi di carbonio (contengono una percentuale di materiale carbonico compresa tra il 50 e l'80%). I risultati di questa ricerca, che ha sollevato grande interesse, hanno consentito di avviare ulteriori studi che vedono il coinvolgimento del CSNSM, dell'Università di Lille 1, dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi e del Museo di storia naturale francese. Il team del CSNSM ha utilizzato un sofistico strumento (denominato ion microprobe) per dimostrare che la composizione isotopica dell'idrogeno dei meteoriti analizzati presenta un rapporto deuterio/idrogeno particolarmente elevato. "Si suppone che la polvere interplanetaria primitiva contenga i componenti del più antico sistema solare, ivi inclusi minerali e materia organica", si legge nello studio. "Nelle nevi dell'Antartide centrale abbiamo rinvenuto micrometeoriti che contengono una quantità esorbitante di materiale carbonico e sono caratterizzati da una quantità estremamente elevata di deuterio (superiore di 10-30 volte rispetto ai valori terrestri) delle dimensioni di centinaia di micrometri quadri". I risultati della ricerca dimostrano che le particelle provengono con molta probabilità dalle comete, che nel sistema solare rappresentano corpi celesti di dimensioni relativamente ridotte. I nuclei delle comete sono costituiti da ghiaccio, polvere e minuscole particelle di roccia. Durante il passaggio delle comete in vicinanza del sole, le temperature più elevate causano la sublimazione del ghiaccio che ne compone il nucleo. Questo causa l'immissione nello spazio interplanetario di una miscela di gas e di granuli cometari. Alcuni di questi ultimi possono attraversare l'orbita della Terra mentre si muovono verso il sole: i granuli cometari rivenuti in Antartide potrebbero essere arrivati sulla Terra in una circostanza analoga. Nell'articolo i ricercatori sottolineano che fino ad oggi solo la missione spaziale statunitense Stardust ha fornito ai ricercatori di tutto il mondo la possibilità di effettuare analisi mineralogiche e geochimiche dei grani cometari. Le particelle di polvere scoperte nei pressi della base Concordia sono analoghe ai campioni prelevati nell'ambito della missione Stardust. "Le masse delle particelle variano da pochi decimi di microgrammi a pochi microgrammi, superando di più di un ordine di magnitudo le masse dei frammenti di polvere della cometa 81P (altrimenti chiamata Wild 2) prelevati dalla missione Stardust", scrivono gli autori.

Paesi

Francia, Italia

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