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Progetto UE per il risparmio energetico delle reti mobili di quarta generazione

L'Unione europea sta stanziando più di 9,5 milioni di euro a favore di un consorzio per la ricerca in ambito commerciale creato per ridurre i consumi energetici delle reti mobili di quarta generazione. Il progetto EARTH ("Energy aware radio and network technologies") è finanzi...

L'Unione europea sta stanziando più di 9,5 milioni di euro a favore di un consorzio per la ricerca in ambito commerciale creato per ridurre i consumi energetici delle reti mobili di quarta generazione. Il progetto EARTH ("Energy aware radio and network technologies") è finanziato in riferimento al tema "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" (TIC) del Settimo programma quadro (7° PQ). Il consorzio EARTH, costituito da istituzione accademiche di rilievo, operatori di telecomunicazione e fornitori di componenti e infrastrutture, ha come obiettivo il dimezzamento dei consumi energetici entro il 2012. Il progetto, infatti, mira a ridurre in modo significativo le emissioni di anidride carbonica nel settore delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione e semplificare l'implementazione di servizi wireless a banda larga ecocompatibili. Il team rivestirà inoltre un ruolo chiave nella diffusione delle infrastrutture a banda larga, europee e non, nei mercati consolidati come anche in quelli emergenti. I partner del progetto hanno affermato che per affrontare l'obiettivo che si prefiggono concentreranno la propria attenzione sull'efficienza energetica delle reti mobili intendendole come parte di un sistema più ampio e non quindi esaminando i singoli elementi che le compongono. Questo approccio, così affermano, consentirà loro di ridurre il consumo energetico delle aree toccate dalle reti wireless, dei componenti della stesse e dalle interfacce radio. Il loro lavoro porterà allo sviluppo di una nuova generazione energeticamente efficiente di apparecchiature e componenti correlati a questo tipo di tecnologia. I partner di EARTH concepiranno inoltre strategie d'impiego mirate a garantire l'efficienza energetica e a determinare soluzioni per la gestione delle reti a ridotto impatto ambientale. Il progetto EARTH fa parte dell'iniziativa europea "La rete del futuro", nata con l'intento di abbattere i limiti strutturali dell'architettura internet esistente alla luce delle difficoltà che la stessa ha dimostrato nel supportare un significativo numero di servizi e applicazioni per i quali non era stata progettata. Infine, "La rete del futuro" creerà una nuova generazione di infrastrutture di telecomunicazione, di reti e di tecnologie internet che costituiranno un valido strumento per governi e vari settori tra cui ambiente, trasporti, sanità e istruzione. "L'importanza di EARTH sta nella possibilità di portare benefici tangibili alla società a diversi livelli, ovvero riducendo i consumi di energia delle reti e dell'impatto di queste ultime sull'ambiente e rendendo nel contempo i servizi della banda larga mobile disponibili ad un più vasto numero di utenti in Europa", ha affermato il dott. Rainer Fechner, coordinatore del progetto, anche direttore della sede tedesca di Bell Labs e membro del consiglio direttivo di Alcatel-Lucent Deutschland. "Il valore del nostro contributo proviene dalla profonda esperienza e innovazione nelle tecnologie 'verdi' e nei più avanzati sistemi wireless". Il progetto EARTH riunisce esperti provenienti da Ericsson (Svezia), Ericsson Kommunikacios Rendszerek Kft (Ungheria), Università di tecnologia ed economia di Budapest (Ungheria), Università di Oulu (Finlandia), NXP Semiconductors (Francia), DOCOMO Communications Laboratories Europe GmbH (Germania), Telecom Italia S.p.A. University of Surrey (Regno Unito), Politecnico di Dresden (Germania), Interuniversitair micro-electronica centrum vzw (IMEC - Belgio), Politecnico di Lisbona (Portogallo), TTI Norte SL (Spagna), Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni (ETSI) e Commissione francese per l'energia atomica (CEA).

Paesi

Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Ungheria, Portogallo, Svezia, Regno Unito

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