Sicurezza alimentare: potrebbero essere le piante da fiore la chiave?
Il progetto BLOOM-NET ha ricevuto più di 1,3 Mio EUR in finanziamenti per sostenere la ricerca sulle piante da fiore. La capacità di determinare quando una pianta fiorisce può essere enormemente importante per la produzione alimentare mondiale, visto che molto di ciò che consumiamo (dal mangime dato al bestiame fino ai prodotti in vendita nei supermercati) ha origine in un modo o nell'altro da piante da fiore. In un mondo in cui le fonti di cibo cominciano a scarseggiare e sono messe a dura prova, la questione della sostenibilità dell'approvvigionamento alimentare è di grande interesse, soprattutto visto che la popolazione mondiale continua a crescere. Una ricerca condotta da un team proveniente da Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Israele (nel quale erano rappresentati sia esperti di ricerca sulla fioritura delle piante che pionieri della tecnologia) potrebbe fornire una soluzione - a lungo auspicata - a questo problema. BLOOM-NET ("The meristematic regulatory network controlling the floral transition") è uno dei 12 progetti selezionati nell'ambito di ERA-NET (Rete dello Spazio europeo della ricerca) Plant Genomics, sostenuto dal Sesto programma quadro (6° PQ) dell'Unione europea. Il meccanismo ERA-NET ha un ruolo importante nel miglioramento della coordinazione e della cooperazione dei programmi di ricerca nazionali e regionali relativi a una data area di interesse - in questo caso, la genomica delle piante. "I fiori sono fondamentali per il processo di riproduzione della pianta, l'impollinazione infatti porta allo sviluppo del frutto dove si trovano i semi," ha spiegato il professor Brendan Davies dell'università di Leeds nel Regno Unito. "Tutto ciò che mangiamo viene da piante da fiore - anche il cibo che viene dato al bestiame. "Questo significa che il futuro a lungo termine dell'approvvigionamento mondiale di cibo sarà fortemente incrementato se riusciremo a prevedere e controllare la fioritura. Gli agricoltori devono essere in grado di pianificare quando le loro colture dovrebbero essere raccolte e quindi il nostro studio ha un'enorme importanza per l'agricoltura," ha aggiunto il professore. Visto che i fiori sono gli organi riproduttivi di una pianta - secondo il professor Davies - è assolutamente necessario che gli agricoltori e i coltivatori sappiano quando avverrà la fioritura, e che ciò si rifletta sui loro programmi di coltura e sui raccolti previsti. Migliorando la nostra conoscenza ed applicando tali informazioni, gli agricoltori potrebbero aspettarsi dei risultati più efficaci e produttivi. Il professor Davies ha sottolineato che i coltivatori di piante cercano da secoli di determinare quando avverrà la fioritura, osservando gli schemi meteorologici, i cambiamenti dei livelli di luce o con altri mezzi. "Ma adesso possiamo migliorare queste previsioni aggiungendo altri fattori, come piccoli cambiamenti nella composizione genetica. "Adesso sappiamo molto di più su come funzionano i geni che controllano i fiori. Quello che vogliamo scoprire è come l'espressione di questi geni - cioè l'ordine nel quale sono attivati e disattivati - contribuisce a creare un fiore in un momento specifico e in specifiche condizioni ambientali. Se riusciremo a prevedere, o persino controllare questo processo, allora nel tempo potremo forse aiutare gli agricoltori a migliorare la quantità e la qualità dei loro raccolti." Il team collaborerà con specialisti della creazione di modelli al computer per creare un modello che sarà in grado di prevedere gli effetti dei cambiamenti della struttura genetica di un piccolo ma importante gruppo di cellule. Questo tessuto, conosciuto come meristema apicale del germoglio, è responsabile della crescita sia del fiore che del resto della pianta. Oltre ai segnali interni, il modello digitale sarà anche in grado di determinare l'impatto delle altre forze esterne, come ad esempio il clima, sul processo di fioritura. Il progetto è coordinato dall'università e centro di ricerca di Wageningen, nei Paesi Bassi. Oltre all'università di Leeds, i partecipanti al progetto comprendono l'Istituto Max Planck (MPI) di ricerca sulla coltivazione delle piante (Germania), il MPI Tübingen (Germania) e l'università di Tel-Aviv (Israele).
Paesi
Regno Unito