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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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Progetto internazionale favorirà la riduzione degli effetti del cambiamento climatico

Nell'ambito di un progetto internazionale si sta lavorando allo sviluppo del primo sistema di misurazione e standardizzazione del carbonio che verrà impiegato per attenuare gli effetti del cambiamento climatico, promuoverà il mercato delle quote di emissioni di carbonio e veri...

Nell'ambito di un progetto internazionale si sta lavorando allo sviluppo del primo sistema di misurazione e standardizzazione del carbonio che verrà impiegato per attenuare gli effetti del cambiamento climatico, promuoverà il mercato delle quote di emissioni di carbonio e verificherà l'efficacia delle iniziative per la compensazione delle emissioni. Il progetto "Carbon benefits", di durata biennale, ha ricevuto un finanziamento di 9,16 milioni di dollari (pari a 6,7 milioni di euro) nel quadro del Global Environment Facility e del programma delle Nazioni Unite dedicato all'ambiente. Tra i partner coinvolti nel progetto, volto a sviluppare sistemi web-based da utilizzare per misurare, monitorare e standardizzare le quantità di carbonio e di gas serra prodotti e stoccati in suolo e vegetazione, figurano l'Università dell'East Anglia (Gran Bretagna), due università statunitensi e il WWF (World Wildlife Foundation). Il progetto "Carbon benefitis", inoltre, analizzerà le enormi potenzialità dello stoccaggio del carbonio nel suolo e nella vegetazione valutando il potenziale di stoccaggio di terreni e foreste. Un tale sfruttamento del suolo potrebbe potenzialmente favorire la riduzione della povertà. Oggigiorno è necessaria una quantità nettamente maggiore di informazioni relative al cambiamento climatico, alle sue ripercussioni sul terreno coltivabile e sulle modalità attraverso le quali sarebbe possibile ottimizzarne il potenziale sotto il profilo dello stoccaggio del carbonio. Accanto alla creazione di un elenco di opzioni per un'efficiente gestione dei terreni coltivabili, il progetto elaborerà stime che potranno essere utilizzate per il mercato delle quote di carbonio, un sistema attraverso il quale i contadini, i proprietari dei terreni e le comunità potrebbero essere pagati dalle nazioni che desiderano compensare le proprie emissioni di carbonio. "Dobbiamo essere in grado di monitorare ogni variazione dei livelli di carbonio nell'atmosfera e nel terreno. Al momento, tuttavia, non disponiamo di un metodo standardizzato, economico e semplice per poterlo fare" ha affermato il professor Michael Stocking dell'Overseas Development Group, dell'Università dell'East Anglia. "È necessario un sistema che possa essere applicato nella valutazione dell'impatto del carbonio e ne consenta la misurazione in tutti i progetti, sia che si tratti di incoraggiare le piccole imprese che costruiscono e intagliano mobili sia che si tratti di incoraggiare progetti per piantare foreste o avviare coltivazioni. È opinione diffusa che i progetti di gestione delle risorse naturali apportino dei benefici in termini di emissioni di carbonio e le organizzazioni devono poter essere in grado di dimostrare in che modo i loro investimenti conducono a vantaggi ambientali di ordine globale." Il progetto consentirà ai coltivatori e ai silvicoltori di comprendere la quantità di carbonio presente nei loro terreni e qual è l'impatto delle loro attività su questa quantità. Inoltre, li aiuterà ad adottare provvedimenti per diminuire tale impatto grazie a determinate opzioni sotto il profilo dell'agricoltura e della silvicoltura. "Questa ricerca svilupperà uno strumento che ci aiuterà a comprendere qual è l'impatto delle nostre attività sulle emissioni di gas serra e sul sequestro del carbonio (vale a dire la possibilità di catturare il biossido di carbonio e iniettarlo nel suolo per lo stoccaggio a lungo termine) da parte di suolo e vegetazione. "L'agricoltura presenta il maggiore potenziale in termini di cattura e stoccaggio del carbonio e quindi per la riduzione del cambiamento climatico. Consentirà inoltre alle organizzazioni di stabilire se gli schemi di compensazione delle emissioni sono efficienti e questo potrebbe essere un fattore che incentiva a fare di più.

Paesi

Regno Unito

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