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Rapporto mostra che l'UE è sulla buona strada, ma ristagnano gli investimenti in R&S

I risultati del "European Innovation Scoreboard 2008" ("Segnapunti dell'innovazione europea 2008") e del rapporto "Science, Technology and Competitiveness key figures report 2008/2009" ("Rapporto sui dati chiave di scienza, tecnologia e competitività 2008/2009") recentemente p...

I risultati del "European Innovation Scoreboard 2008" ("Segnapunti dell'innovazione europea 2008") e del rapporto "Science, Technology and Competitiveness key figures report 2008/2009" ("Rapporto sui dati chiave di scienza, tecnologia e competitività 2008/2009") recentemente pubblicati, indicano miglioramenti sostanziali in determinate aree, ma mostrano che l'intensità della R&S (ricerca e sviluppo) nell'UE-27 ristagna. Ambedue i rapporti sono stati presentati questa settimana a Bruxelles dal vicepresidente della Commissione europea Günter Verheugen e dal commissario resposabile per la Scienza Janez Potocnik. Gli investimenti in R&S e innovazione sia pubblici che privati sono considerati essenziali per contribuire alla stabilizzazione economica ed uscire dai periodi di crisi economica. L'intensità degli investimenti dedicati alla ricerca (il denaro investito in R&S rispetto al PIL) non è tuttavia cresciuta negli ultimi anni e si assesta intorno all'1,84%. Il commissario Potocnik ha sottolineato che soprattutto il mondo imprenditoriale europeo deve darsi da fare e aspirare al meglio. "Nei periodi di crisi non è il caso di interrompere gli investimenti nella ricerca e innovazione", ha affermato. "Essi sono vitali se l'Europa intende emergere più forte dalla crisi economica [...] Le iniziative della Commissione per migliorare l'efficienza della ricerca europea, per stimolare l'innovazione e sviluppare mercati high tech, mettono l'UE sulla giusta via." Il commissario Verheugen ha sostenuto questa tesi dicendo: "Una crisi è una cosa che non va assolutamente sprecata. È importante sfruttare tutte le possibilità e fornire delle forti raccomandazioni alle aziende europee di non tagliare gli investimenti, la spesa per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione, nonché di non mettere in cassa integrazione i dipendenti altamente qualificati, perché abbiamo bisogno di tutti loro." Il rapporto sulla competitività analizza i dati appartenenti al periodo che va dal 2000 al 2006, mentre il segnapunti per l'innovazione include i dati del 2007; nessuno dei due riflette l'impatto della crisi economica attuale. Ambedue mostrano tuttavia chiaramente che mentre le università europee producono un numero maggiore di laureati nel campo della ricerca, è possibile che molti di loro si rivolgeranno a regioni concorrenti a causa della mancanza di opportunità di lavoro. Anche gli investimenti esteri nell'UE-27 sono cresciuti notevolmente, con l'Europa che si aggiudica il 62% degli investimenti esteri degli USA per R&S. Tutti gli Stati membri hanno incrementato la loro spesa in R&S tra il 2000 e il 2006, mostrando il loro impegno di rispettare la strategia di Lisbona di investire il 3% del PIL in R&S. Soprattutto il Portogallo e la Grecia hanno compiuto sforzi notevoli. Molti rimangono comunque al di sotto della media. Il commissario Verheugen ha detto che in Italia, Spagna e Lituania "è essenziale compiere uno sforzo maggiore per migliorare la situazione". In termini di competitività anche Finlandia, Svezia e Svizzera hanno ottenuto ottimi risultati, ma l'intensità di R&S non è aumentata nel Regno Unito, in Francia o in Italia, e pochissimo in Germania. Si tratta di un dato importante, perché questi paesi hanno il PIL più alto nell'UE-27. Mentre le differenze negli investimenti tra i vari Stati membri europei si stanno riducendo, la stagnazione sta avendo un impatto sulla competitività globale dell'Europa, specialmente rispetto alla rapida crescita della Cina. In particolare, 12 Stati membri hanno dimostrato un'intensità di R&S maggiore della Cina, mentre 15 hanno speso molto meno della Cina per la ricerca. L'intensità di R&S in Giappone, Corea del sud e Cina sta crescendo, e anche se l'intensità negli USA è diminuita, ciò è avvenuto comunque partendo da una posizione di forza notevole. Stando a un'affermazione della Commissione, l'Europa è ancora lontana dal raggiungere l'obiettivo di Lisbona. "Un livello basso prolungato degli investimenti in R&S da parte delle aziende, legato alla struttura industriale dell'UE (caratterizzata da un settore high-tech ridotto rispetto agli USA) ostacola il rendimento dell'UE [...] L'UE deve modificare la sua struttura industriale, potenziare l'innovazione e assicurare un uso migliore della R&S." È necessario creare condizioni favorevoli per le PIM in rapida crescita impegnate nell'alta tecnologia , nonché un mercato europeo più favorevole all'innovazione e un più facile accesso ai brevetti validi a livello comunitario. Il segnapunti dell'innovazione mostra che Danimarca, Germania, Finlandia, Svezia e Regno Unito sono leader dell'innovazione, "con performance di innovazione molto al di sopra della media europea e di tutti gli altri paesi. Di questi paesi, la Germania è il paese che sta migliorando più in fretta la sua performance, mentre quella della Danimarca è stagnante." La creatività e l'innovazione sono fortemente collegate tra loro. Il segnapunti includeva l'analisi degli indicatori della creatività e della progettazione, che hanno dimostrato che i paesi con una forte creatività tendono ad avere livelli più alti di attività di R&S e progettazione, nonché una forte performance dell'innovazione in generale. Un numero crescente di ricercatori sono attratti a spostarsi in Europa da paesi terzi, e l'Eruopa produce più laureati che mai nel campo della ricerca; il numero di ricercatori impegnati come forza lavoro sono però tuttora più bassi che negli USA o in Giappone. I ricercatori europei pubblicano su riviste professioniste più che in qualsiasi altra regione, benché i ricercatori statunitensi rimangano primi per quanto riguarda le pubblicazioni su riviste con un fattore d'impatto alto. Il rapporto sulla competitività indica anche che c'è ancora molto da fare per migliorare il numero dei brevetti europei registrati. Stando al segnapunti dell'innovazione, "Il divario persistente rispetto agli USA e al Giappone è concentrato in quattro campi: brevetti internazionali [...] collegamenti pubblico-privati e numero di ricercatori (malgrado i miglioramenti in questi due campi), nonché la spesa dedicata dalle aziende a R&S ." Il commissario Potocnic ha concluso dicendo: "I primi passi dell'attuazione dello Spazio europeo della ricerca, che è stato misurato per la prima volta attraverso questo rapporto, mostrano risultati incoraggianti. L'UE è diventata più aperta al mondo e sempre più attraente per gli investimenti, gli studenti e i ricercatori stranieri. Rimane ancora molto da fare per accelerare queste tendenze, ma la Commissione ha iniziato ad agire e gli Stati membri iniziano a stanziare il denaro necessario." La European Innovation Scoreboard viene pubblicata indipendentemente e include gli indicatori dell'innovazione e l'analisi della tendenza per gli Stati membri dell'UE-27 nonché di Croazia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera.

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