La Slovenia riflette su una presidenza di successo
"Ci avevano avvisati sul fatto che il nostro programma era troppo ambizioso; comunque, oggi, siamo orgogliosi di dire che è stato un successo." Con queste parole Mojca Kucler Dolinar, ministro sloveno per istruzione superiore, scienza e tecnologia, ha riassunto i successi del suo Paese nel campo della politica riguardante la ricerca durante la presidenza slovena dell'UE. Il ministro Dolinar stava presentando il lavoro svolto dalla Slovenia alla Commissione del Parlamento europeo per Industria, ricerca ed energia il 26 giugno. Si è dimostrata particolarmente fiera del lavoro svolto dalla presidenza riguardo allo Spazio europeo della ricerca (SER), ad esempio mediante il lancio del "Processo di Lubiana". Questo crea una visione per il SER basata su quattro principi fondamentali: libero movimento della conoscenza; istituzioni di ricerca moderne che collaborano all'interno di cluster competitivi a livello globale; condizioni favorevoli per tutti gli attori della ricerca, compreso il settore privato e le piccole e medie imprese (PMI); e benefici per i cittadini derivanti da sforzi basati sulla ricerca per risolvere le principali sfide sociali. Il Processo di Lubiana pone particolare enfasi sul miglioramento della governance del SER e sul collegamento di quest'ultimo con altre politiche, come quelle riguardanti l'istruzione, l'innovazione e la coesione. Il lavoro sulla governance del SER dovrebbe tenere conto di una serie di principi, tra cui l'ampia gamma di attori coinvolti nel SER, e si dovrebbe basare su un partenariato a lungo termine tra gli Stati membri, i Paesi associati ai programmi quadro, la Commissione e altre iniziative pertinenti. Il lavoro su questo processo verrà intrapreso dalle prossime presidenze dell'UE. Gli sloveni sono anche riusciti a ottenere un accordo sulla sede del nuovo Istituto europeo per l'innovazione e la tecnologia (IET). Dopo lunghi negoziati, gli Stati membri hanno alla fine deciso che l'IET debba avere la propria sede a Budapest, la capitale dell'Ungheria. "Ritengo che con questa decisione i ministri abbiano dimostrato che possiamo accantonare le considerazioni a breve termine in cambio di benefici a lungo termine per l'Europa,' ha commentato la Dolinar. Un'altra priorità degli sloveni era la cooperazione UE-Russia. Durante il primo incontro del Consiglio di partenariato permanente UE-Russia in materia di ricerca a maggio, entrambe le parti guardavano con favore a una più stretta collaborazione UE-Russia nel campo della ricerca. La delegazione dell'UE ha promesso di esaminare la possibilità di permettere alla Russia di diventare ufficialmente associata al Settimo programma quadro (7°PQ). Il fatto di aver ottenuto lo status di associato permetterebbe agli scienziati russi di partecipare pienamente al 7°PQ secondo le stesse condizioni previste per i ricercatori UE. In altri momenti della presidenza slovena, i ministri hanno dato semaforo verde a una serie di programmi importanti, tra cui l'Iniziativa tecnologica congiunta (ITC) per le celle a combustibile e l'idrogeno (FCH), e le iniziative Articolo 169 "Ambient assisted living" (AAL) nel campo della domotica, che incoraggeranno l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per migliorare la qualità della vita degli anziani, ed EUROSTARS, che appoggia le PMI che fanno ricerca. La Slovenia ha mantenuto la presidenza dell'UE dall'inizio dell'anno, il primo nuovo Stato membro a coprire questa posizione. La Francia subentrerà in questo ruolo dal primo luglio.
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Slovenia