Un trattamento innovativo delle acque reflue riduce la produzione di fanghi e abbassa il consumo energetico
Nel convenzionale processo aerobico, o «processo dei fanghi attivi», come è più comunemente noto, le acque reflue contenenti materia organica vengono aerate in un apposito bacino in cui i microbi metabolizzano la materia organica sospesa e solubile. Le conseguenze dell’utilizzo di questo processo includono un significativo apporto di energia sotto forma di aerazione esterna e serbatoi di grande ingombro. Ma tale processo genera anche quantità significative di biomassa secondaria (fango) che devono essere trattate prima dello smaltimento. Un progetto finanziato dall’UE ha messo a punto un sistema alternativo. Shane Walsh, Operations Manager presso NVP Energy, una società irlandese dietro al progetto Lt-AD, spiega che sono stati necessari 15 anni di ricerca accademica e applicata, insieme a un progetto pilota e prove sul campo, per portare la tecnologia laddove si trova oggi. «Abbiamo creato un sistema in grado di funzionare a temperature fino a 4 gradi centigradi e possiamo garantire che il recupero dei biogas è massimizzato. In altre parole, una serie di caratteristiche uniche, l’ingegneria del design e la manipolazione del processo biologico hanno reso la nostra tecnologia così efficace». Confrontando il trattamento delle acque reflue (WW, Waste Water) di Lt-AD con quello aerobico convenzionale di un tipico impianto di lavorazione lattiero-caseario che produce 2 000 m3 di WW al giorno, Lt-AD è in grado di fornire un risparmio annuale di 1 662 106 € in un tempo di recupero di 2,49 anni. Il funzionamento a bassa temperatura di Lt-AD consente di ottenere il 100 % del biogas prodotto disponibile per il riutilizzo o la rivendita. I processi anaerobici producono molto meno fango dei processi aerobici poiché la maggior parte del carbonio organico che viene consumato dai microbi viene convertita in biogas e non in nuova crescita cellulare (fango). Grazie alla bassa temperatura alla quale il processo Lt-A può funzionare, la produzione di fango viene ulteriormente ridotta rispetto alla convenzionale digestione anaerobica riscaldata. Il processo è già più pulito e più verde La soluzione di NVP Energy è stata installata su vasta scala a livello commerciale ed è attualmente operativa presso Arrabawn Dairies nella Contea di Galway, in Irlanda, e presso l’ABP Food Group per la lavorazione della carne a Lurgan, nell’Irlanda del Nord. Nel Regno Unito, NVP Energy sta attualmente fornendo ulteriori installazioni su vasta scala, in particolare nella più grande fabbrica di sidro del Regno Unito gestita dalla Heineken. Si è optato per un approccio graduale, sfruttando la natura modulare del sistema per distribuire lentamente più reattori in un unico sito in serie in un periodo di 3 anni. Inoltre, è in fase di sviluppo un sistema su scala ridotta che si rivolgerà al mercato delle mini-fabbriche di birra di tipo familiare in gran parte non sfruttato. «Abbiamo anche un sistema pilota attivo nel settore municipale con un fornitore di servizi principale», afferma Walsh. Il progetto si prefigge di creare un impianto di trattamento delle acque reflue per il 21° secolo. Come dice Walsh, «Sono molto orgoglioso del risultato finale ed è tutto merito del team. Abbiamo utenti finali che sono estremamente soddisfatti e ne abbiamo prova quando essi promuovono e sostengono non solo il nostro prodotto e la nostra soluzione, ma anche il team che abbiamo a disposizione per consegnarlo».
Parole chiave
Lt-AD, acque reflue, WW, prodotti lattiero-caseari, cibo e bevande, biogas, fonti di calore rinnovabili, fermentazione, NVP Energy