Un dispositivo all’avanguardia velocizza la diagnosi di polmonite
La PAC è la quarta causa di morte più comune negli adulti (il 90% con più di 65 anni d'età) e la causa numero uno nei bambini sotto i 5 anni di età. In Europa sono segnalati circa 3,4 milioni di casi ogni anno. La PAC è un enorme onere per l’economia a causa della tardiva diagnosi sui pazienti che ne vengono colpiti, oltre a mettere a dura prova anche le risorse sanitarie. Chiave diagnostica precoce per mantenere bassi i tassi di mortalità per polmonite Per riuscire a gestire i pazienti e ridurre la mortalità, sono molto richieste tecniche diagnostiche rapide con elevata capacità e sensibilità. I metodi attualmente esistenti per identificare la polmonite richiedono molto tempo e sono caratterizzati da bassa sensibilità e specificità. Inoltre, non forniscono informazioni utili alla prescrizione di un trattamento appropriato per evitare possibili resistenze agli antibiotici. I tre principali patogeni responsabili della PAC in Europa sono lo Streptococcus pneumoniae, l’Haemophilus influenzae di tipo b e il virus respiratorio sinciziale. «Esiste una chiara e urgente necessità di un metodo rapido, affidabile, completamente automatico ed economico per diagnosticare correttamente le cause più comuni di polmonite in Europa», afferma Miguel Roncales, CEO di AlphaSIP, l’azienda che gestisce il progetto PneumoSIP finanziato dall’UE. «Questo metodo dovrebbe anche analizzare la resistenza agli antibiotici, aiutando a prescrivere il giusto trattamento nel più breve tempo possibile». Ad oggi, i partner del progetto hanno costruito un prototipo di sistema Point-of-Care (PoC). Completata la convalida preclinica, è ora cominciata la fase di convalida clinica; i risultati definitivi sono attesi nel giugno 2018. Una soluzione rapida e semplice per diagnosticare correttamente la polmonite Il dispositivo PoC di diagnostica molecolare fornirà una soluzione automatizzata «da campione a risultato» per la diagnosi rapida degli agenti infettivi della PAC. La diagnosi si basa su una procedura brevettata precedentemente sviluppata nell’ambito del progetto CAJAL4EU, sempre finanziato dall’UE. Secondo Roncales, il dispositivo PoC supera i metodi esistenti riducendo il tempo necessario per ottenere risultati e fornisce informazioni sulla linea di trattamento migliore. Esso servirà come accurato e immediato strumento decisionale di gestione clinica, utilizzando un singolo campione per determinare l’occorrenza e il livello di attività dei tre diversi agenti e la loro resistenza agli antibiotici. L’innovazione è progettata per aiutare i medici a confermare l’esistenza della malattia in meno di due ore, identificare l’agente che la sta causando e fornire dati per selezionare al meglio le opzioni di trattamento. «Fornirà ai medici le informazioni giuste per prendere le decisioni più informate», spiega Roncales. «Di conseguenza, i pazienti saranno trattati più velocemente e in modo più affidabile, contribuendo così a ridurre la mortalità». Il sistema promette una portata estesa grazie al design compatto e alla semplicità d’uso. Può essere impiegato da una varietà di professionisti nella maggior parte degli ospedali pubblici e privati, laboratori di medici, unità di emergenza, centri di assistenza primaria e persino farmacie in alcune particolari regioni. «Trarranno tutti beneficio da un rilevamento rapido e misurabile di agenti biologici e resistenza agli antibiotici con alti livelli di accuratezza a prezzi accessibili», conclude Roncales. In definitiva, si prevede che PneumoSIP migliorerà l’efficienza del sistema sanitario europeo consentendo agli ospedali di svolgere più lavoro e in meno tempo, riducendo al contempo i costi complessivi associati ai test della PAC, all’ospedalizzazione e al trattamento improprio.
Parole chiave
PneumoSIP, polmonite acquisita in comunità, dispositivo point-of-care, resistenza agli antibiotici