Alla ricerca dell’origine della materia oscura
Il rivelatore, chiamato Alpha Magnetic Spectrometer (AMS-02), cattura i raggi cosmici provenienti da ogni parte della nostra galassia. I raggi cosmici galattici sono delle particelle accelerate dalle esplosioni delle supernove, ovvero stelle con una massa molte volte più grande del nostro Sole che collassano violentemente verso la fine della loro vita. In mezzo ai raggi cosmici che entrano nel AMS-02 ci sono dei positroni. Queste antiparticelle stabili degli elettroni forniscono preziose informazioni riguardanti le caratteristiche della materia oscura primordiale. Gli scienziati finanziati dall’UE che lavorano all’Università tecnica del Medio Oriente in Turchia sono stati ampiamente coinvolti nell’analisi dei dati di AMS-02. Nell’ambito del progetto DARKMATTERAMS (Search for a dark matter signature with the Alpha Magnetic Spectrometer (AMS-02) experiment), essi hanno contribuito ai principali risultati scientifici ottenuti dalle osservazioni di AMS-02 e anche a una serie di pubblicazioni in riviste a revisione paritaria molto influenti. I dati di AMS-02 hanno mostrato inequivocabilmente che vi è una sorgente attiva di positroni nella nostra galassia. Gli scienziati non sanno se questi positroni provengono da collisioni di materia oscura o da un’altra sorgente. Ma sono ancora in corso delle misurazioni che potrebbero fare chiarezza su queste due ipotesi. Finora, i dati di AMS-02 raccolti sono spediti quasi in tempo reale, assieme al resto dei dati della ISS, al Marshall Space Flight Center (MSFC) in Alabama, Stati Uniti. Successivamente, gran parte dei dati è deviata verso il Payload Operations Control Centre (POCC) presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) in Svizzera. Il team di DARKMATTERAMS lavora su turni al POCC durante l’analisi delle misurazioni effettuate da AMS-02. Durante lo studio della frazione positronica contrapposta all’energia, gli scienziati hanno scoperto un eccesso di positroni a energie più basse rispetto alle previsioni, che suggerisce una fonte diversa dai raggi cosmici. La frazione positronica raggiungeva il suo picco a un’energia di centinaia di gigaelettronvolt (GeV), indicando che le osservazioni potrebbero essere compatibili con una sorgente di positroni nella materia oscura, come ad esempio le collisioni di materia oscura. Il risultato è emozionante. Con ulteriori esperimenti ci si aspetta di ottenere una solida spiegazione scientifica.
Parole chiave
Materia oscura, ISS, AMS-02, raggi cosmici, positroni, DARKMATTERAMS