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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Innovative bio-based pesticides to minimize chemical residue risk on food

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I biopesticidi sostituiscono gli spray chimici tossici

Un’innovativa collaborazione tra ricercatori e industria ha sviluppato pesticidi biologici che non lasciano residui chimici nocivi sugli alimenti.

La preoccupazione dei consumatori riguardo i residui dei pesticidi chimici sugli alimenti ha creato un mercato per pesticidi più sicuri e rispettosi del’ambiente. Quattro pesticidi biologici e rispettosi dell’ambiente sono stati sviluppati nell’ambito di una collaborazione finanziata dall’UE tra ricercatori scientifici e aziende produttrici di pesticidi. Due di essi sono già in vendita in Europa. Il progetto INNOVA (Innovative bio-based pesticides to minimise chemical residue risk on food) ha riunito ricercatori accademici e aziende produttrici di pesticidi commerciali per identificare e sviluppare pesticidi biologici. È stata condotta una sintesi narrativa all’inizio del progetto quadriennale e sono stati identificati 100 biopesticidi candidati. Sono stati condotti test preliminari ed esperimenti su piccola scala su circa due dozzine di questi prima di identificare quelli con il maggiore potenziale di mercato - per esempio, un’importante quota dell’uso di pesticidi in Europa è usata per la vite- quasi due terzi di tutti i fungicidi usati in agricoltura. Il lavoro di INNOVA ha portato all’approvazione per l’uso in Europa della sostanza attiva Trichoderma atroviride SC1, che ha come base un microorganismo. Attualmente è venduta come fungicida in Germania e Francia per uso sull’uva e nel prossimo futuro anche su pomodori e fragole. “Quando si applica questo microorganismo sulla pianta, esso colonizza immediatamente il legno e forma una barriera biologica (contro il patogeno),” dice il coordinatore del progetto, la dott.ssa Ilaria Pertot, ricercatrice senior e capo del dipartimento di sostenibilità presso la Fondazione Edmund Mach in Trentino, Italia. È stabile e persistente quindi “un trattamento dura per tutta la stagione,” dice. “Il composto usato in passato era l’arsenito di sodio, un fungicida molto tossico che è stato vietato.” Diserbante biologico Un altro prodotto sviluppato nell’ambito del progetto è l’acido pelargonico, un acido grasso derivato da oli o grassi di animali che dissolve la cera protettiva sulle foglie, diventando così un diserbante naturale. Potrebbe sostituire il diserbante glifosato, un potente essiccante chimico, ampiamente usato. “Ha bisogno di essere applicato più volte e non è forte come il glifosato, ma questo composto naturale potrebbe essere un’alternativa,” dice la dott.ssa Pertot. Altri due pesticidi che stanno attualmente passando per la procedura di registrazione UE saranno sul mercato tra 2 o 3 anni – un estratto vegetale che interferisce con la digestione di specifici insetti senza nuocere agli esseri umani o agli animali e un composto assorbito da alcuni patogeni, ma senza valore nutrizionale per loro, che fa si che diventino inattivi e muoiano. La chiave per sviluppare questi biopesticidi è stata il lavoro collaborativo tra i ricercatori accademici e le aziende produttrici di pesticidi, permesso da una borsa Marie Curie, dice la dott.ssa Pertot e aggiunge che gli scienziati sono altamente specializzati e spesso inconsapevoli del contesto reale della loro ricerca, mentre le aziende non sono al passo con la scienza o hanno difficoltà a capire nuovi concetti scientifici. Fattibile per i coltivatori Insieme all’azienda distributrice di pesticidi Belchim e a BIPA, una società specializzata nella registrazione di biopesticidi, il team ha lavorato per formulare i biopesticidi e per risolvere i problemi di stoccaggio e distribuzione. “Avere un buon ingrediente attivo non significa avere un buon prodotto commerciale,” dice la dott.ssa Pertot. “Dovevamo vedere in pratica se il prodotto è veramente applicabile e fattibile dalla prospettiva del coltivatore.” “Adesso abbiamo una scatola con la formulazione giusta, al coltivatore non rimane che diluirla, metterla nel diffusore e spruzzarla come un normale pesticida.”

Parole chiave

INNOVA, pesticidi, ambiente, uva, frutto, agricoltura

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