Tendenze scientifiche: Scoperto misterioso buco nero che non dovrebbe esistere.
Il telescopio spaziale Hubble ha rilevato un inatteso disco sottile di materiale attorno a un buco nero supermassiccio nel mezzo della galassia a spirale NGC 3147, che si trova a una distanza di 130 milioni di anni luce. Un team internazionale di astronomi provenienti da Spagna, Italia, Israele e Stati Uniti è rimasto del tutto sorpreso della sua esistenza. In uno studio pubblicato nella rivista «Monthly Notices of the Royal Astronomical Society», gli scienziati affermano che, secondo le teorie della relatività di Einstein, il buco nero non dovrebbe possedere un grande disco di materia attorno. Il buco nero di NGC 3147 ha un peso pari a 250 milioni di volte quello del Sole. Dovrebbe essere affamato, visto che nella galassia non c’è abbastanza materiale per sfamarlo. I dischi contengono stelle, gas e polvere, e si trovano normalmente in galassie estremamente attive caratterizzate da buchi neri di dimensioni maggiori. La luce emessa dal disco imita il comportamento di un buco nero supermassiccio nel centro di galassie molto più attive. Curiosamente, NGC 3147 era stata inizialmente scelta per dimostrare che i dischi non si potevano formare attorno ai buchi neri più piccoli. Comprendere come funzionano le galassie meno attive La luce visibile proveniente dal disco all’interno di NGC 3147 fornisce agli astronomi una rara opportunità di testare la teoria generale e anche quella speciale della relatività di Einstein, che riguardano il modo in cui spazio, tempo, luce e gravità si integrano. Il disco si trova in profondità nel campo gravitazionale del buco nero. Modifica la luce in modo tale che gli astronomi possono vedere effettivamente cosa sta accadendo vicino al buco nero. Gli scienziati sono stati in grado di giungere a questa scoperta inattesa solo grazie a telescopi come Hubble. Quest’ultimo ha tenuto fuori la luce proveniente dalla galassia circostante, per aiutare a esaminare la velocità, la temperatura e altre caratteristiche della materia all’interno del disco vorticoso. Misurando il materiale del disco, Hubble ha consentito loro di determinare che sta ruotando attorno al buco nero a una velocità superiore al 10 % di quella della luce. Uno sguardo eccezionale sui processi dinamici vicino a un buco nero «Si tratta di un’affascinante e veloce occhiata a un disco molto vicino a un buco nero, talmente vicino che le velocità e l’intensità della spinta gravitazionale stanno influendo sul modo in cui vediamo i fotoni di luce», ha dichiarato l’autore principale Stefano Bianchi dell’Università Roma Tre in Italia al quotidiano britannico «Daily Mail». Parlando alla «CNN», l’autore dello studio Marco Chiaberge, astronomo anziano dell’Agenzia spaziale europea presso lo Space Telescope Science Institute e la Johns Hopkins University, ha affermato: «Non avevamo mai visto con questo livello di chiarezza gli effetti sia della relatività generale che di quella speciale nella luce visibile». «Il tipo di disco che osserviamo è un quasar su scala ridotta che non credevamo esistesse», ha spiegato il prof. Bianchi. «È lo stesso tipo di disco che vediamo in oggetti che sono 1 000 o persino 100 000 volte più luminosi. Le previsioni degli attuali modelli per le galassie attive molto flebili si sono chiaramente rivelate errate».