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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Tendenze scientifiche: perché Leonardo da Vinci non è riuscito a completare le sue opere?

Una nuova ricerca sostiene che il genio italiano non è riuscito a portare a termine molti progetti a causa di un disturbo dell’attenzione.

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Leonardo da Vinci ha prodotto alcune delle opere d’arte più riconoscibili al mondo, come la Gioconda, probabilmente il quadro più famoso al mondo, considerato tuttavia, come altri capolavori, incompiuto. Ora, esattamente 500 anni dopo la morte del pittore, architetto, ingegnere e innovatore, un professore del King’s College di Londra suggerisce che la spiegazione migliore per la sua procrastinazione cronica sia il disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD). Dietro l’incredibile mente di Da Vinci Una ricerca pubblicata sulla rivista «Brain» ha esaminato i resoconti storici della vita di Leonardo e ha concluso che l’ADHD era responsabile della sua incapacità di portare a termine i progetti. «La storia di Da Vinci è la storia di un paradosso: una grande mente che ha abbracciato le meraviglie dell’anatomia, della filosofia naturale e dell’arte, ma che non è riuscita a portare a termine una gran quantità di progetti». Il disturbo «potrebbe spiegare alcuni aspetti del suo temperamento e la strana forma del suo genio dissipativo». L’articolo osservava che «ci sono anche prove incontrovertibili del fatto che Leonardo fosse costantemente in movimento, sempre occupato a fare qualcosa, ma spesso saltando da un compito all’altro». «È innegabile che Leonardo abbia realizzato più di quanto qualsiasi altro essere umano possa sognare in una vita, ma ci si chiede quale sarebbe stato l’impatto del suo lavoro sulla storia se fosse riuscito ad applicarsi in modo più coerente alla sua arte e a diffondere efficacemente le sue intuizioni e scoperte», conclude lo studio. L’ADHD potrebbe essere stato una causa? L’autore principale, il prof. Marco Catani dell’Istituto di Psichiatria, psicologia e neuroscienze, ha dichiarato in un comunicato stampa del King’s College: «Sebbene sia impossibile fare una diagnosi post-mortem per una persona vissuta 500 anni fa, sono convinto che l’ADHD sia l’ipotesi più convincente e scientificamente plausibile per spiegare la difficoltà di Leonardo nel portare a termine le sue opere. I documenti storici mostrano che Leonardo passava troppo tempo a pianificare i progetti, ma non aveva costanza. L’ADHD potrebbe spiegare aspetti del temperamento di Leonardo e del suo strano genio mercuriale». Il prof. Catani, specializzato in autismo e ADHD, aggiunge: «È incredibile che Leonardo si considerasse come una persona che aveva fallito nella vita. Spero che il caso di Leonardo dimostri che l’ADHD non è legato a un basso quoziente intellettivo o alla mancanza di creatività, ma piuttosto alla difficoltà di capitalizzare i talenti naturali. Spero che l’eredità di Leonardo possa aiutarci a cambiare un po’ dello stigma che pesa sull’ADHD». Parlando alla «CNN», il dottor Graeme Fairchild del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bath nel Regno Unito ha messo in dubbio il suggerimento secondo cui il lavoro di Leonardo da Vinci sarebbe stato ostacolato dall’ADHD: «Forse l’inquietudine, l’energia e la creatività derivanti dall’ADHD spiegano proprio perché sia riuscito ad ottenere così tanto in così tanti campi diversi, anche se spesso non finiva ciò che iniziava».

Paesi

Regno Unito

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