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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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Tendenze scientifiche: L’anidride carbonica atmosferica nel 2016 ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 800 mila anni

Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), il livello di CO2 registrato nell’atmosfera terrestre nel 2016 era più alto del 50 % rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Le stazioni di ricerca situate in 51 paesi hanno fornito misurazioni delle concentrazioni di anidride carbonica e di altri “gas che provocano riscaldamento”, come il metano e il protossido di azoto, rivelando un drastico aumento. I ricercatori attribuiscono l’incremento alla combinazione dell’attività umana e del fenomeno meteorologico El Niño. La BBC riferisce che gli scienziati temono che tale incremento renderà gli obiettivi di temperatura globale “ampiamente irraggiungibili”. Le cifre pubblicate dall’OMM indicano i livelli dopo che notevoli quantità di CO2 erano state assorbite dai “pozzi” terrestri, tra cui gli oceani e la biosfera. Nel 2016 le concentrazioni medie di CO2 hanno raggiunto 403,3 parti per milione, dalle 400ppm nel 2015. L’osservatorio climatico Climate Central spiega: “(…) studi rivelano un’ampio intervallo temporale tra 800 mila e 15 milioni di anni fa. Le prove più dirette derivano da minuscole bollicine d’aria antica intrappolate in ampie calotte di ghiaccio dell’Antartide. Estraendo carote di ghiaccio e analizzando le bolle d’aria, gli scienziati hanno scoperto che in nessun momento degli ultimi 800 mila anni i livelli di CO2 atmosferico hanno raggiunto gli elevati livelli attuali.” Perché adesso? La BBC cita la dott.ssa Oksana Tarasova, capo del programma dell’OMM per il monitoraggio dell’atmosfera globale: “Si tratta dell’aumento maggiore che abbiamo mai osservato nei 30 anni che esiste questa rete”. L’ultimo aumento era stato registrato nel 1997-1998 durante il precedente El Niño, quando “è stato di 2,7ppm e ora è di 3,3ppm, inoltre è maggiore del 50 % rispetto alla media degli ultimi dieci anni”. El Niño causa l’innalzamento dei livelli, poiché i periodi di siccità che lo precedono limitano l’assorbimento di CO2 da parte di alberi e piante. Benché siano diminuite le emissioni prodotte dall’attività umana, la dott.ssa Tarasova spiega che dai dati emerge il totale delle emissioni, poiché il CO2 rimane elevato e attivo per secoli. I livelli atmosferici di CO2 e di altri gas in rapida crescita potrebbero, secondo lo studio, “innescare cambiamenti imprevedibili nel sistema climatico... provocando gravi alterazioni ecologiche ed economiche”. Lo studio afferma che dal 1990 si è visto un aumento del 40 % della forza radiante totale, vale a dire dell’effetto di riscaldamento di tutti i gas serra sul nostro clima. L’ultima volta che la Terra ha visto una simile concentrazione di CO2 è stata da tre a cinque milioni di anni fa, nel medio Pliocene. Il clima era 2-3° C più caldo e i livelli del mare 10-20 m più alti, a causa dello sciogliersi del ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartide occidentale. Parlando alla BBC, il prof. Euan Nisbet della Royal Holloway University di Londra, ha detto: “Il tasso di crescita di CO2 di 3ppm nel 2015 e 2016 è estremo – il doppio del tasso di crescita nel decennio 1990-2000. “Occorre urgentemente seguire l’accordo di Parigi e abbandonare rapidamente i combustibili fossili: ci sono indizi che ciò inizi ad avvenire, ma finora l’aria ancora non registra il cambiamento.” Anche i livelli di metano sono in crescita – i livelli erano più elevati della media decennale. Il prof. Nisbet dice che si teme un circolo vizioso, in cui il metano aumenta le temperature, che a sua volta provoca un maggior rilascio di metano da fonti naturali. “Il rapido aumento di metano dal 2007, soprattutto nel 2014, 2015 e 2016, è diverso. Questo non era previsto nell’accordo di Parigi. L’incremento del metano è maggiore nelle regioni tropicali e subtropicali. Gli isotopi di carbonio nel metano rivelano che la crescita non è dovuta ai combustibili fossili. Non sappiamo perché il metano stia aumentando. Potrebbe trattarsi di una risposta al cambiamento climatico. Comunque è molto preoccupante.” Il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, ha detto che se non si applicheranno immediati tagli al CO2 e ad altre emissioni a effetto serra, ci saranno pericolosi incrementi della temperatura entro la fine di questo secolo.

Paesi

Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Cechia, Germania, Danimarca, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia, Slovacchia, Regno Unito

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