Capire meglio l’impatto di composti prodotti da certi parassiti dei pesci
Il progetto PARAFISHCONTROL, finanziato dall’UE, sta contribuendo a rendere più sostenibile e competitiva l’acquacoltura europea incrementando le nostre conoscenze delle interazioni tra parassiti e pesci. Il progetto sta sviluppando soluzioni innovative e strumenti per la prevenzione, il controllo e la mitigazione dei principali parassiti che colpiscono il salmone atlantico, la trota iridea, la carpa comune, la spigola, l’orata e il rombo. I ricercatori hanno recentemente presentato i loro ultimi risultati, che comprendono novità particolarmente interessanti circa nuove terapie per le malattie che potrebbero essere usate in un prossimo futuro. In un articolo pubblicato sulla rivista “Acta Veterinaria Scandinavica” il team analizza i ruoli biologici e patologici dei composti escretori/secretori (ES) prodotti da nematodi anisakidi. I parassiti in questione Il consumo umano di pesce e frutti di mare crudi o non sufficientemente lavorati contenenti larve al terzo stadio di parassiti anisakidi può provocare una malattia gastrointestinale (anisachidosi) e reazioni allergiche. Ovviamente la presenza di larve nei prodotti ittici ne riduce il valore commerciale. I parassiti sono molto diffusi nelle popolazioni di pesci marini in tutto il mondo: il loro ciclo vitale comprende invertebrati e pesci come ospiti intermedi o di trasporto e mammiferi o uccelli come ospiti finali. Anche se l’attenzione è spesso concentrata sul loro impatto sulla salute umana, le molecole possono avere un ruolo biologico generale sugli invertebrati e sui vertebrati più piccoli. I prodotti ES hanno diverse funzioni durante l’infezione, per esempio la penetrazione dei tessuti dell’ospite e l’elusione delle risposte immunitarie dell’ospite, ma allo stesso tempo provocano risposte immunitarie (come la produzione di anticorpi) sia nei pesci che nei mammiferi. È possibile che le proteine ES dei nematodi anisakidi, in particolare l’Anisakis simplex, potrebbe avere potenzialità terapeutiche in malattie legate al sistema immunitario. Potenziali terapie per disturbi legati al sistema immunitario Le larve dei nematodi ascaridi sono portatrici di geni che codificano vari prodotti immunoregolatori che assicurano la sopravvivenza del parassita nell’ambiente immunitario dell’ospite e si pensa che prodotti ES di anisakidi abbiano proprietà simili. In un modello sperimentale murino di asma, indotto da un allergene (APAS-3), è stato dimostrato che la proteina ES poteva ridurre le risposte di Th2, inibire la migrazione cellulare, sopprimere l’espressione delle citochine e ridurre la produzione di chemochina nel fluido del lavaggio broncoalveolare. Il team sottolinea che una risposta immunitaria anafilattica alle arachidi in un modello murino è stata inibita anche in parte da un A. simplex o A. lumbricoides, mentre si è dimostrato che i composti Anisakis ES riducono l’espressione dei geni che codificano le citochine infiammatorie. Inoltre un recente studio ha dimostrato effetti immunoregolatori di antigeni ES di A. simplex in un modello di colite di danio zebrato. L’articolo spiega, “Questi risultati suggeriscono che con tecniche biochimiche appropriate il potenziale immunoregolatore delle molecole ES di anisakidi potrebbe essere ulteriormente caratterizzato e sfruttato per la prevenzione e/o il trattamento di malattie infiammatorie. PARAFISHCONTROL (Advanced Tools and Research Strategies for Parasite Control in European farmed fish) si propone di aumentare la sostenibilità e la competitività del settore europeo dell’acquacoltura. Lo sta facendo, come mostrato nell’articolo recentemente pubblicato, migliorando la nostra conoscenza delle interazioni pesce-parassita e sviluppando soluzioni e strumenti innovativi per la prevenzione, il controllo e la mitigazione delle specie di parassiti più dannose che colpiscono le principali specie di pesci allevati in Europa. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto
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Spagna