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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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Le fattorie sono l’ambiente giusto per rinforzare il sistema immunitario dei bambini

Si sa che la varietà di microbi che si trova nelle fattorie protegge i bambini dall’asma e dalle allergie. Gli immunologi adesso hanno scoperto che gli animali da fattoria forniscono una protezione anche contro l’infiammazione del tessuto polmonare e questo potrebbe permettere nuovi trattamenti.

La prevalenza di allergie e asma è in aumento e questa tendenza sta diventando più pronunciata nei paesi industrializzati negli ultimi decenni. Attualmente le allergie sono presenti in circa un terzo dei bambini, con la significativa eccezione dei bambini che vivono nelle fattorie. Le fattorie espongono i bambini a un’ampia varietà di microbi, il che li protegge perché il sistema immunitario può silupparsi senza reagire eccessivamente a sostanze innocue, come succede con le allergie. Questo fenomeno nasce dal fatto che i bambini che vivono nello stesso villaggio, ma non vivono in una fattoria, sviluppano le malattie a un ritmo più veloce rispetto ai loro contemporanei che vivono nelle fattorie. Il protettore acido sialico La ricerca recentemente pubblicata su The Journal of Allergy and Clinical Immunology ha esteso ulteriormente queste conoscenze. Il lavoro pubblicato che contiene contributi dei progetti EFRAIM, PARSIFAL e PREDICTA (ormai concluso), finanziati dall’UE, ha dimostrato che oltre ai microbi, anche gli stessi animali delle fattorie aiutano i bambini a rafforzare il proprio sistema immunitario, prevenendo allergie e asma. Come riassume uno degli autori, l’immunologo Remo Frei, “Il contatto con animali nella prima infanzia e il consumo di cibo di origine animale sembra regolare le reazioni infiammatorie del sistema immunitario.” Lo studio mostra che l’acido sialico, comune nei vertebrati, come gli animali da fattoria, è responsabile del fenomeno protettivo. A causa di una mutazione genetica però, la sostanza esatta – l’acido N-glicolilneuramminico (Neu5Gc) – non è naturalmente presente negli esseri umani. Il Neu5Gc può essere assorbito dagli esseri umani per mezzo del contatto con animali o mangiando alimenti di origine animale e viene poi integrato nelle loro glicoproteine. Quando vengono a contatto con il Neu5Gc, gli esseri umani rispondono generando anticorpi e i ricercatori sono riusciti a misurare le concentrazioni di anticorpi nei campioni di siero di bambini raccolti in due studi epidemiologici finanziati dall’UE (PARSIFAL e PASTURE). Questo ha permesso ai ricercatori di dedurre l’assorbimento dell’acido sialico. Esaminando la coorte composta da oltre 1 000 bambini i ricercatori hanno potuto correlare le incidenze di asma con la concentrazione dell’anticorpo Neu5Gc. Frei conclude che, “I bambini che vivono nelle fattorie hanno molti più anticorpi contro il Neu5Gc nel sangue e i bambini con più anticorpi soffrono notevolmente meno di asma.” Questi risultati sono stati ulteriormente corroborati usando un modello murino e lo studio ha scoperto che le molecole di Neu5Gc, consumate attraverso il cibo, miglioravano la funzione polmonare dei topi, riducendo così i sintomi dell’asma. Dalla fattoria alla farmacia? Per capire meglio il meccanismo preciso attraverso il quale il sistema immunitario umano è influenzato dal Neu5Gc, l’equipe ha studiato varie cellule del sistema immunitario coinvolte durante una reazione infiammatoria. Lo studio ha scoperto che anche se il Neu5Gc non sembrava ridurre l’immunoglobulina E, l’anticorpo associato alle reazioni allergiche, sembrava provocare una reazione anti-infiammatoria del sistema immunitario. Questa reazione è promossa dalle cellule T, che regolano le reazioni eccessive del sistema immunitario, oltre ad avere un forte effetto anti-infiammatorio. Le allergie stanno diventando un problema sanitario sempre più grande in Europa, si presentano durante l’infanzia e non ci sono ancora cure. Pensando a possibili applicazioni future, Frei dice, “I risultati della nostra ricerca aprono nuove opportunità per trasferire l’effetto protettivo delle fattorie a tutti i bambini. In questo modo, possiamo gettare le fondamenta per un’efficace prevenzione delle allergie.” Per maggiori informazioni, consultare: EFRIAM Sito web del progetto

Paesi

Germania, Grecia, Svezia

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