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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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Dal produttore al consumatore: sulle tracce delle tossine rischiose per la salute umana e animale

Il progetto MYCOKEY, finanziato dall’UE, ha ottenuto i suoi primi successi nella ricerca di un modo più veloce, affidabile e rispettoso dell’ambiente per rilevare la contaminazione degli alimenti.

Le micotossine sono tossine della famiglia dei funghi che possono colonizzare i raccolti, specialmente in condizioni umide, infettando la filiera alimentare, con effetti fatali sia per gli esseri umani che per gli animali. Sono state associate a una serie di problemi di salute come cancro e malattie gastrointestinali, urogenitali, vascolari, dei reni e del sistema nervoso. Si è scoperto che alcune micotossine compromettono il sistema immunitario, riducendo la resistenza alle malattie infettive. L’impatto si sente anche in termini di perdita economica, con una ridotta produttività degli animali e una diminuzione del commercio. Nonostante la ricerca si occupi di questo problema da molti anni e nonostante l’introduzione di procedure di miglior pratica lungo la catena di approvvigionamento, le micotossine continuano a essere un problema. Questa sfida si inquadra nel più ampio contesto dell’aumento dell’impatto del cambiamento climatico sulla produzione agricola e delle esigenze di una popolazione globale in aumento per quanto riguarda le risorse alimentari. Il progetto MYCOKEY, finanziato dall’UE, è stato creato per sviluppare soluzioni integrate per una gestione efficace e sostenibile delle micotossine lungo la filiera alimentare e dei mangimi. Il progetto si concentra su mais, grano e orzo - i prodotti solitamente colpiti – in Europa e Cina, che sta assistendo a un aumento della contaminazione e quindi sta cercando misure di tutela simili a quelle dell’UE. La promessa di soluzioni più verdi Il progetto MYCOKEY (Integrated and innovative key actions for mycotoxin management in the food and feed chain) ha annunciato un notevole successo con la micotossina Ocratossina A (OTA), come recentemente riportato sulla rivista “Molecules”. Come fa notare l’articolo, l’OTA è una micotossina prodotta da diverse specie di funghi Aspergillus e Penicillium. Rappresenta un rischio per la salute umana essendo stata rilevata nel grano e in altri cereali (la fonte principale dell’esposizione umana), chicchi di caffé, fagioli, legumi secchi, frutta secca e vino in tutto il mondo. Per rispondere a questa minaccia, l’UE ha attualmente una normativa sui livelli massimi di OTA in 13 categorie diverse di prodotti alimentari. Inoltre un’assunzione accettabile settimanale di 120 ng/kg di peso di OTA è stata fissata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Il recente articolo pubblicato ha annunciato che l’equipe aveva sviluppato “un metodo senza precedenti, rispettoso dell’ambiente e più veloce per determinare la presenza di Ocratossina A”. Questo metodo ratificato si basava sull’utilizzo di solventi eutettici profondi (DES) a base di cloruro di colina (ChCI). I DES sono fluidi che si creano normalmente mescolando sali di ammonio quaternario con sali metallici o donatori del legame a idrogeno. L’articolo riferisce che questo approccio è paragonabile all’uso di “tradizionali e pericolosi solventi organici volatili (VOC) tipico dei metodi standard e ufficiali”. Il recupero di OTA da campioni di grano duro, con il metodo del ChCI è stato dell’89 %, rispetto al 93 % della tradizionale miscela acetonitrile e acqua. Questo metodo è anche più ecocompatibile, essendo biodegradabile, riciclabile e con una bassa volatilità e un livello di tossicità molto basso o inesistente. Un altro aspetto importante è che riduce l’esposizione dei lavoratori a sostanze chimiche tossiche. L’equipe osserva che l’aspetto più positivo dell’approccio con DES è il fatto che le sue proprietà fisico-chimiche ne rendono possibile l’adattamento, che potrebbe ampliarne l’utilità nel servizio per mantenere il controllo e l’igiene alimentare. Notizie rassicuranti tenendo conto che le micotossine costano all’agricoltura europea circa 3 miliardi di euro l’anno, per non parlare dei benefici per la salute di esseri umani e animali. Altri strumenti in fase di sviluppo Uno degli obiettivi del progetto è sviluppare una soluzione innovativa per raccogliere e divulgare conoscenze sulla gestione delle micotossine, utili per i responsabili delle politiche e per le reti di conoscenze. A questo fine l’equipe sta lavorando a uno strumento TIC chiamato “MycoKey App” che fornirà rapidamente suggerimenti pratici di intervento e un generale sostegno al processo decisionale, come informazioni accurate su livelli e previsioni del rischio di contaminazione. Il progetto delineerà anche modi alternativi e sicuri per usare i lotti contaminati. Complementare a questo impegno sarà la selezione e il miglioramento di una serie di strumenti per il monitoraggio delle micotossine. Questi strumenti saranno progettati per un’applicazione sul campo economicamente conveniente durante l’immagazzinamento, la lavorazione e il trasporto. MYCOKEY sta lavorando anche per identificare soluzioni di prevenzione, intervento e rimedio che siano affidabili, sostenibili e più verdi. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

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Italia

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