Tendenze scientifiche: Tre team europei compiono progressi nella robotica per la risposta alle emergenze dopo il disastro di Fukushima
La competizione DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), che si svolgerà in California negli Stati Uniti, offre ai team umani-robot provenienti da tutto il mondo l’opportunità di dimostrare capacità che potrebbero consentire loro di fornire assistenza nei futuri disastri naturali e causati dall’uomo. Secondo Scientific American, la competizione mira a garantire che i robot possano assumere il comando in situazioni di risposta alle emergenze, come non poterono fare subito dopo il disastro nucleare di Fukushima nel 2011. Per qualificarsi per le finali DRC, i team hanno dovuto presentare dei video che mostravano il riuscito completamento di cinque compiti di prova: innestare un interruttore di arresto di emergenza, alzarsi da una posizione prona, spostarsi per dieci metri senza cadere, scavalcare una barriera e ruotare una valvola circolare di 360 gradi. Avendo superato con successo questa fase, il team di WALK-MAN, che rappresenta l’Italia, e i team di Hector Darmstadt e NimbRo Rescue, che rappresentano la Germania, saranno tra gli sfidanti che si scontreranno con team provenienti da Giappone, Cina, Corea del Sud e Stati Uniti in una competizione per vincere 3,5 milioni di dollari (3,1 milioni di euro) in premi e per stimolare ulteriori progressi nel campo della robotica. Le limitazioni dei robot da usare in risposta alle emergenze, comprese quelle relative alla mobilità e al livello di autonomia, significavano che essi potevano giocare solo un ruolo “marginale” in alcuni disastri in passato. Scientific American osserva: “Questo limite fu dolorosamente evidente in Giappone quattro anni fa, dopo che una piccola squadra di robot venne inviata per assistere i lavoratori nella devastata centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Le macchine passarono molto tempo a svolgere attività collaterali, lasciando gli esseri umani a fare il lavoro più pericoloso.” L’esperienza di Fukushima rappresentò un momento di svolta per la comunità della robotica. Divenne chiaro che in situazioni come quella i robot necessitano, tra le altre cose, di una schermatura dalle radiazioni allo scopo di garantire che le comunicazioni non subiscano delle interruzioni. Scientific American rileva che “I robot di iRobot e Honeywell, che erano stati entrambi sviluppati usando dei fondi DARPA, alla fine comunque aiutarono con qualche valutazione dei danni e con la pulizia, e alcuni continuano ancora a operare a Fukushima, ma avevano un utilizzo limitato durante l’emergenza quando il sito era al massimo della sua pericolosità.” Parlando con Scientific American, Gill Pratt, dirigente del programma DARPA per la competizione, ha evidenziato che “Fukushima fu davvero di grande ispirazione per noi, poiché non sappiamo quale sarà il prossimo disastro, ma sappiamo di aver sviluppato una tecnologia per aiutarci ad affrontare questo tipo di disastri.” I team di DARPA vedono l’elevato livello di interesse internazionale suscitato dalla competizione come una prova del valore dei robot nelle situazioni di risposta alle emergenze. La sig.ra Pratt aggiunge: “La partecipazione così varia indica non solo un interesse generale per la robotica, ma anche che molti governi mettono il progresso della tecnologia robotica tra le priorità … Aspettiamo con impazienza di vedere in che modo i team hanno curato la robustezza dei loro robot contro le cadute, gestito strategicamente l’energia della batteria, e sviluppato una sufficiente autonomia parziale nei robot in modo da consentire loro di completare i compiti della sfida nonostante DARPA di proposito disturbi le comunicazioni tra robot e operatori.” Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.darpa.mil/NewsEvents/Releases/2015/03/05.aspx - WALK-MAN alza l’asticella per le finali della sfida robotica DARPA
Paesi
Cina, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti