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Contenuto archiviato il 2023-03-23

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Un linguaggio comune per dare slancio alle spedizioni spaziali

I ricercatori del progetto IMPEX, finanziato dall’UE, hanno permesso di confrontare i dati di varie missioni spaziali, aumentando potenzialmente la nostra conoscenza del sistema solare.

Quando per la prima volta gli astronauti guardarono la Terra dall’alto, il genere umano improvvisamente si ricordò che veniamo tutti dallo stesso posto. Gli scienziati dell’UE sono convinti che, con la creazione di un centro dati comune, è appena stato compiuto un altro simile salto in avanti nell’esplorazione spaziale. Il centro, sviluppato tramite il progetto quadriennale IMPEX (“Integrated medium for planetary exploration”) con quasi 2 milioni di euro di finanziamenti dell’UE nell’ambito del 7° PQ, affronta una problematica che ha fortemente ostacolato la cooperazione in materia di esplorazione spaziale: il fatto che i modelli di calcolo complessi utilizzati in varie spedizioni spaziali non sono compatibili. Ciò significa che non è sempre stato possibile scambiare e confrontare i dati di osservazione tra le varie missioni. Grazie a IMPEX, gli scienziati adesso potranno confrontare i dati osservazionali con i modelli di simulazione, in sostanza “parlando la stessa lingua” degli scienziati di tutto il mondo. Il progetto ha sviluppato un portale che raccoglie in un unico punto l’enorme quantità di informazioni ottenute da missioni passate e attuali, mettendole a disposizione insieme agli strumenti necessari per accedervi. Il progetto quadriennale è già stato messo in uso. Gli scienziati sono riusciti a confrontare i dati della missione Venus Express dell’Agenzia spaziale europea (ESA) lanciata nel 2005 e della missione Messenger della NASA, che ha orbitato intorno a Mercurio tra il 2011 e il 2015, con i modelli di simulazione esistenti. Nel prossimo futuro dovrebbe seguire il confronto dei dati osservazionali della famosa missione Rosetta dell’ESA, che nel 2015 ha compiuto il primo atterraggio su una cometa. Confrontando i dati di osservazione con una simulazione dell’ambiente della cometa, gli scienziati sperano di ottenere una maggiore conoscenza di come si è formato il nosto sistema solare. Sono anche state avanzate ricerche sui campi magnetici intorno a Venere, Mercurio e altri oggetti nel sistema solare. Per poterci riuscire, tuttavia, il progetto ha prima dovuto riunire esperti provenienti da Austria, Francia, Finlandia e Russia per definire i requisiti e delineare i possibili ostacoli. Questo ha permesso la progettazione di software funzionale e facile da usare e di definire modelli di dati comuni. Il progetto è poi riuscito a sviluppare un punto di accesso unico a una serie impressionante di strumenti che possono essere utilizzati con dati diversi nel campo della fisica dei plasmi. Sul portale IMPEX è disponibile lo strumento CDPP AMDA (Automated Multi-Dataset Analysis) che fornisce funzionalità di estrazione dei dati ad accesso e utilizzo facile. Un altro strumento è il CDPP 3DView, che permette agli scienziati di simulare le traiettorie dei velivoli spaziali. In realtà, tutte le banche dati IMPEX sono direttamente collegate a 3DView, permettendo una combinazione interattiva delle orbite dei velivoli spaziali con le misurazioni in-situ e i dati di simulazione. Con il completamento previsto per maggio 2015, IMPEX dovrebbe aumentare la comprensione e cooperazione tra gli esperti di simulazioni e missioni spaziali, nonché gettare le basi per rendere le future missioni più convenienti e fortemente collaborative. Per ulteriori informazioni, visitare: IMPEX http://impex-fp7.oeaw.ac.at/

Paesi

Austria

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