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Through the eye of a mosquito: theoretical modelling of vector-borne zoonotic pathogens

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Rischi diversi di trasmissione delle malattie fra le sottospecie di zanzare

I nuovi modelli epidemiologici a scala fine della trasmissione del virus del Nilo occidentale che incorporano dati sulle sottospecie di Culex pipiens hanno una capacità predittiva più accurata.

La maggior parte delle malattie infettive umane deriva da agenti patogeni originariamente circolanti in animali vertebrati (selvatici) non umani. Il percorso dall’ospite originario all’uomo è complicato e spesso coinvolge un ospite intermedio e un vettore invertebrato, come la zanzara. Ad esempio, il virus del Nilo occidentale ha il suo serbatoio fra gli uccelli e può saltare agli esseri umani nel caso in cui vengano punti da una zanzara infetta (il cosiddetto spillover zoonotico). I modelli epidemiologici tradizionali non considerano appieno la diversità delle interazioni fra le diverse specie di zanzare e i loro ospiti vertebrati. Grazie al sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), la borsista MSCA Martina Ferraguti ha elaborato modelli epidemiologici su scala fine della trasmissione del virus del Nilo occidentale nell’ambito del progetto EpiEcoMod presso l’Università di Amsterdam. I modelli hanno consentito una rappresentazione più realistica delle interazioni fra vettore e ospite, che favorirà una gestione più efficace delle malattie trasmesse da vettori.

Zanzare vettori e modelli di trasmissione del virus del Nilo occidentale

I modelli epidemiologici sono strumenti essenziali che aiutano gli scienziati a prevedere e controllare la trasmissione delle malattie trasmesse da vettori, simulando il modo in cui le infezioni possono passare da un individuo all’altro e le loro potenzialità di colpire intere comunità. «Le zanzare sono i vettori più significativi di agenti patogeni, di grande rilevanza medica sia per l’uomo che per la fauna selvatica. I loro comportamenti, le loro preferenze ecologiche e i modelli di alimentazione distinti fra loro svolgono un ruolo cruciale nell’incidenza e nella distribuzione delle malattie trasmesse dai vettori. La diversità degli insetti viene ampiamente trascurata in altri modelli, che trattano le zanzare come un’unica entità», spiega Ferraguti.

Virus del Nilo occidentale: zanzare diverse, rischi di invasione diversi

Al contrario, il modello di Ferraguti incorpora dati epidemiologici su scala fine e caratteristiche legate al tipo di zanzara Culex pipiens (Cx. pipiens), il principale vettore del virus del Nilo occidentale negli Stati Uniti e in Europa. Cx. pipiens è la zanzara più diffusa al mondo ed è composta da numerose sottospecie. «Il mio modello ha dimostrato che il rischio di invasione del virus del Nilo occidentale è influenzato dalla diversità non solo degli ospiti vertebrati, ma anche delle zanzare che fungono da vettori. Le caratteristiche specifiche della storia di vita dei diversi tipi di zanzare, comprese le preferenze alimentari e i tassi di trasmissione, hanno un notevole impatto sul rischio di invasione del virus in ambienti diversi. Questa comprensione più completa e accurata dei fattori che influenzano la probabilità di insorgenza di focolai di virus del Nilo occidentale può contribuire a migliorare le strategie di sorveglianza e controllo», osserva Ferraguti.

Dalla borsa MCSA a una prestigiosa posizione tenure-track

Ferraguti proveniva dalla ricerca empirica, perciò aggiornarsi rapidamente sulla teoria epidemiologica e sulla modellazione delle malattie infettive per affrontare il virus del Nilo occidentale è stata una sfida, che le ha consentito di avviare collaborazioni con ricercatori e modellatori di molte istituzioni prestigiose. «Queste collaborazioni e il sostegno della mia rete di colleghi hanno accelerato esponenzialmente l’avanzamento del progetto, permettendomi di superare alcuni dei miei obiettivi iniziali», afferma Ferraguti. La borsa MSCA è stata determinante anche per il percorso accademico di Ferraguti. Il suo lavoro le è infatti valso l’assegnazione di una delle più prestigiose sovvenzioni nazionali spagnole, la «Ramón y Cajal», associata a una posizione tenure-track di cinque anni. La sovvenzione le ha permesso di fondare il suo laboratorio per la ricerca sull’ecologia delle malattie e la modellazione epidemiologica della trasmissione degli agenti patogeni. Le malattie zoonotiche e lo spillover delle stesse sulle popolazioni umane rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica a livello globale, senza contare gli effetti sul bestiame e sulla fauna selvatica. EpiEcoMod ha dimostrato il valore dell’integrazione dei dati empirici nei modelli epidemiologici teorici, aumentando così l’accuratezza e migliorando la nostra capacità di prevedere e potenzialmente mitigare la trasmissione dei virus.

Parole chiave

EpiEcoMod, epidemiologico, modelli epidemiologici, zanzare, virus del Nilo occidentale, malattie trasmesse da vettori, trasmissione dei virus, zoonotico, Cx. pipiens, Culex pipiens

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